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WeChat è pronta per l’Internet of Veichles.

WeChat è pronta per l’Internet of Veichles.

WeChat è pronta per l’Internet of Veichles.
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A maggio di quest’anno, Tencent ha annunciato una partnership con 19 case automobilistiche per integrare WeChat (app da 1 miliardo di utenti) sui nuovi modelli in uscita.

L’idea è quella di poter utilizzare l’app attraverso comandi vocali non solo per funzioni base di messaggistica ma anche per una serie di servizi e attività collegati all’utilizzo stesso dell’auto come ad esempio: cercare ristoranti nelle vicinanze, controllare i prezzi della benzina delle varie stazioni in prossimità, effettuare pagamenti di servizi abilitati attraverso il sistema autopay di WeChat. Una bella e, sopratutto, sicura comodità per i guidatori che non potranno essere concentrati – mani e occhi – sulla strada senza rinunciare a rispondere ad un messaggio o effettuare operazioni utili.

Dopo il CarPlay di Apple e l’Echo Auto di Amazon, questo è il terzo tentativo di un gigante tecnologico di incorporare il proprio ecosistema all’interno dei veicoli. Con l’Internet of things, e nello specifico, l’Internet of Veichles (IoV), anche le app diventano multicanale e devono sapersi adattare al dispositivo su cui vengono fruite.

Sarà cruciale la capacità dei produttori di rendere accessibile ciascuna delle funzioni utilizzate normalmente su smartphone anche in contesti differenti come quello dell’auto e, ancora di più, di pensarne di nuove legate al canale specifico di utilizzo.

?Un ruolo non marginale in questo quadro sarà giocato anche dal marketing e dalla pubblicità che vede un ulteriore spazio e canale d’azione in cui ragionare e inserire i propri messaggi.

Vincenzo Dell'Olio

Nei 20 anni di esperienza nel settore della comunicazione e del markerting digitale ha ideato e seguito le strategie di grandi Aziende come Volkswagen, Audi, Parmalat, Bonomelli, Rai, Monster, Sony Mobile, Vans, Red Bull. Dal 2015 è docente per il corso di Social Media e Web TV all’Università IULM di Milano. Dal 2021 insegna Digital Content Strategy allo IED. Scrive tanto, analizza di più, non è immune dalle serie tv. Sociologo, di base.