Viaggi, mercato in lenta ripresa. Male agenzie e trasporti. Meglio gli Alberghi.

Turismo, sempre interessanti i dati degli Osservatori Digital Innovation. Quelli presentati oggi durante l’Osservatorio Innovazione digitale nel Turismo mostrano un settore che nel 2021 fa registrare una ripresa rispetto al disastroso 2020 ma ancora abbastanza indietro se confrontato con il 2019, ultimo anno pre-pandemico.
Nel 2021, in Italia il mercato complessivo del Travel (online + offline) è cresciuto sia nella componente ricettiva (9,5 miliardi di euro, +73% sul 2020 e vicina ai 10,3 miliardi del 2019) che in quella dei trasporti (+33% sul 2020, 8,5 miliardi ma ancora lontana dai 18 miliardi pre-Covid).
In questo scenario le transazioni digitali hanno dimostrato una netta ripresa, raggiungendo gli 11,1 miliardi di euro (+55% sul 2020), nonostante il valore complessivo segni ancora un -32% rispetto al 2019.

Nella ripartizione tra business online e offline gli ultimi due anni hanno sancito un maggiore peso dell’ecommerce sugli acquisti totali. La quota totale degli acquisti digitali è passata dal 45% al 55%.

La crisi non ha impattato per tutti gli attori del mercato allo stesso modo. Le agenzie di viaggio tradizionali e in generale i trasporti registrano le perdite globali più importanti. Più contenute invece le perdite dell’ospitalità alberghiera. L’extra-alberghiero risulta l’unico settore in crescita, seppur di poco, rispetto al 2019.

In un quadro non certo ottimale ci sono anche elementi positivi legati alla risposta degli operatori alla crisi come:
- lo sviluppo e l’alimentazione di canali diretti di prenotazione
- maggiore flessibilità offerta ai clienti in termini di prenotazione e cancellazione
- l’affermarsi di servizi a supporto dell’holiday working
- una maggiore attenzione alla sostenibilità
- l’implementazione di logiche di neverending tourism ovvero un’estensione dell’esperienza turistica, fisica e digitale, nello spazio (es. esperienze online o fuori dalla struttura) e nel tempo anche dopo l’esperienza stessa di viaggio (es. ecommerce di prodotti locali)
- la possibilità di pagamenti posticipati o dilazionati.
A margine delle azioni delle singole realtà imprenditoriali ci sono anche diversi interventi istituzionali. Su tutti vale la pena citare i tavoli di discussione a livello di commissione europea per redigere l’agenda a sostegno del rilancio del settore o meglio della transizione dello stesso verso nuovi modelli.
La situazione non cambia per il business travel. Nel 2020 viaggi d’affari riprendono rispetto al 2020 (+18%) ma in alcuni casi, ad esempio per i viaggi in aereo la ripresa è minore rispetto a quella dei viaggi di piacere/personali. Secondo gli addetti ai lavori i viaggi di questo tipo non torneranno in breve tempo ai volumi precedenti (vedi grafico sotto) e certamente cambieranno le logiche. Sta già succedendo.

Le aziende hanno sviluppato o aggiornato le policy legate ai viaggi di lavoro dei propri dipendenti coniugando i motivi legati alla sicurezza/salute a quelli legati al risparmio economico e alla sostenibilità ambientale (il 9% delle aziende possiede una green travel policy, il 43% la sta sviluppando).