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Ecommerce B2C in Italia, una fotografia della crescita dei principali settori

Ecommerce B2C in Italia, una fotografia della crescita dei principali settori

Nel 2018 cresce l’ecommerce Italiano ma quale impatto ha la crescita sui diversi settori? Ecco un quadro sintetico tratto dal convegno degli Osservatori del Politecnico di Milano “ECOMMERCE B2C: CRESCE IL MERCATO, MA AUMENTA IL VALORE?”. Questa fotografia mostra la crescita percentuale di ciascun comparto, il tasso di penetrazione dell’ecommerce sulle vendite del settore, lo scontrino medio, i principali segmenti di prodotti e servizi più venduti e infine un breve flash sulle principali innovazioni che contraddistinguono il singolo settore.

Partiamo da qualche slide di panoramica sul mondo dei prodotti che vede l’Informatica come settore con il maggior fatturato nel 2018 nell’area prodotti. È invece l’arredamento con il +53% l’ambito con il maggior tasso percentuale di crescita. Tra i settori più “piccoli” grande la crescita dei giocattoli +48%.

Ecommerce-domanda-per-settore-2018

Ecommerce-domanda-per-settore-2018-altri-prodotti

Se ci spostiamo dai prodotti ai servizi continua ad essere il Turismo il settore più importante con le assicurazioni molto staccate al secondo posto.

Ecommerce-domanda-per-settore-servizi-2018

Ed ecco la crescita riassunta in una matrice che mostra la relazione tra tasso di crescita e di penetrazione nonché la spesa totale per settore.

Ecommerce-impatto-crescita-per-settore-2018

Analizzando ciascun settore singolarmente vediamo come:

  • Cresce ancora come abbiamo visto il comparto già consolidato dell’informatica e dell’elettronica. Piccoli e grandi elettrodomestici generano acquisti con € 240 di scontrino medio. Sempre di più gli investimenti dei player tradizionali in ottica e-commerce.

ecommerce-informatica-elettronica-2018-italia

  • Nel settore turismo, settore che cresce del 6%, a fronte di uno scontrino medio di 290 € è la biglietteria il segmento con il peso maggiore. 34% la penetrazione dell’ecommerce nelle dinamiche d’acquisto degli utenti, la più grande tra i diversi settori. Strategico il peso dell’esperienza utente sia nella fruizione dell’acquisto ma anche del servizio acquistato e quello della personalizzazione offerta dai player del settore.

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  • Il Food&Grocery cresce ma ancora lentamente. Si tratta di uno dei settori utilizzato come parametro per misurare il livello di cultura e propensione all’eCommerce di un paese e, pesando, le vendite online, ancora meno dell’1% sul totale del settore è chiaro quanto ancora sia lunga la strada da fare. Il Food Delivery è il segmento con crescita maggiore nell’ultimo anno.

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  • L’Home living con una crescita davvero importante delle vendite da eCommerce acquisisce il 6,5% di penetrazione. Complementi d’arredo e oggettistica i prodotti trainanti. 180 € lo scontrino medio. Il futuro immediato vedrà l’ingresso deciso di big player nel mercato online e, in qualche caso, anche l’apertura di punti vendita fisici di canali nativi online.

ecommerce-arredamento-2018-italia

  • +20% di crescita per l’abbigliamento. Il 55% delle vendite riguarda vestiti, 25% scarpe con € 175 di scontrino medio. 8,5% la penetrazione sulle vendite totali del settore. In questo contesto si punta sull’innovazione tecnologica in grado di migliorare l’esperienza di acquisto, prova ed eventuale reso degli utenti.

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  • Il Beauty con uno scontrino medio di 50€ seppure un settore “minore” tra quelli analizzati per fatturato è un altro ambito interessante per l’ingresso di grandi brand e per le estensioni di offerta di player già affermati in altri settori. Profumi e makeup pesano più dei prodotti per l’igiene.

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[Dati] Instagram vs Snapchat, un confronto sui Social Network dei "giovani".

In base ai dati in nostro possesso è ormai acclarato che canali come Instagram e Snapchat diano una grande mano ai brand interessati a comunicare con fasce d’età mediamente giovani. Anche se dal mio punto di vista il Social del fantasmino non ha ancora i numeri, quantomeno in Italia, per motivare un investimento di marketing con l’obiettivo di produrre volumi importanti di utenti è corretto tenerne d’occhio le sue peculiarità confrontandole anche con canali che conosciamo ormai bene come Instagram.
Per questo motivo è interessante un’analisi di L2 che rapporta i dati degli utenti e gli approcci dei brand di diversi settori a questi due canali.
Vediamo quelli salienti:
Età degli utenti. Snapchat è certamente il canale giovane per eccellenza con il 60% di utenti che non supera i 24 anni di età. Per questa fascia nel caso di Instagram siamo di poco sopra il 40%. In compenso Instagram ci permette di parlare con un pubblico più eterogeneo con il suo 34% di utenza sopra i 35 anni.
instagram vs. snapchat dati
Passando ai settori che decidono di investire e conoscendo quando detto sull’età degli utenti non appare strano che settori con target di pubblico più adulto come Automotive, Ospitalità e Gioilelleria credano meno di altri in Snapchat puntando invece tantissimo su Instagram con percentuali di presenza che sfiorano o raggiungono la quasi totalità dei marchi. A credere di più in Snapchat invece c’è su tutti l’Activewear, universo d’abbigliamento molto vicino a questo pubblico, il beauty e il fashion in generale con un tasso interessante del mondo Retail.

A livello di piano di contenuti settimanali la forbice è netta ma è anche giustificata dalla tipologia di canali in cui il concetto di singolo contenuto su Instagram si contrappone a quello di flusso/dialogo costante proprio di Snapchat. Ecco dunque come la consumer electronic posti in media 6 contenuti al giorno su Snapchat contro 1 su Instagram.

In generale i video non sembrano essere un format premiato su Instagram mentre sembra sia tutt’altra storia con Snapchat. Partendo da questo presupposto analizziamo l’ultima Chart di L2 con ancora il settore della Consumer Electronic a registrare oltre il 70% di post video su Snapchat contro il 14% di Instagram. Simile il divario anche nel settore delle bevande e in quello dell’abbigliamento sportivo.

Più in là affiancheremo a questi numeri anche degli esempio pratici per capire realmente in cosa si traduce questa differenza di approccio ai due canali.

[Dati] Instagram vs Snapchat, un confronto sui Social Network dei "giovani".

In base ai dati in nostro possesso è ormai acclarato che canali come Instagram e Snapchat diano una grande mano ai brand interessati a comunicare con fasce d’età mediamente giovani. Anche se dal mio punto di vista il Social del fantasmino non ha ancora i numeri, quantomeno in Italia, per motivare un investimento di marketing con l’obiettivo di produrre volumi importanti di utenti è corretto tenerne d’occhio le sue peculiarità confrontandole anche con canali che conosciamo ormai bene come Instagram.
Per questo motivo è interessante un’analisi di L2 che rapporta i dati degli utenti e gli approcci dei brand di diversi settori a questi due canali.
Vediamo quelli salienti:
Età degli utenti. Snapchat è certamente il canale giovane per eccellenza con il 60% di utenti che non supera i 24 anni di età. Per questa fascia nel caso di Instagram siamo di poco sopra il 40%. In compenso Instagram ci permette di parlare con un pubblico più eterogeneo con il suo 34% di utenza sopra i 35 anni.
instagram vs. snapchat dati
Passando ai settori che decidono di investire e conoscendo quando detto sull’età degli utenti non appare strano che settori con target di pubblico più adulto come Automotive, Ospitalità e Gioilelleria credano meno di altri in Snapchat puntando invece tantissimo su Instagram con percentuali di presenza che sfiorano o raggiungono la quasi totalità dei marchi. A credere di più in Snapchat invece c’è su tutti l’Activewear, universo d’abbigliamento molto vicino a questo pubblico, il beauty e il fashion in generale con un tasso interessante del mondo Retail.

A livello di piano di contenuti settimanali la forbice è netta ma è anche giustificata dalla tipologia di canali in cui il concetto di singolo contenuto su Instagram si contrappone a quello di flusso/dialogo costante proprio di Snapchat. Ecco dunque come la consumer electronic posti in media 6 contenuti al giorno su Snapchat contro 1 su Instagram.

In generale i video non sembrano essere un format premiato su Instagram mentre sembra sia tutt’altra storia con Snapchat. Partendo da questo presupposto analizziamo l’ultima Chart di L2 con ancora il settore della Consumer Electronic a registrare oltre il 70% di post video su Snapchat contro il 14% di Instagram. Simile il divario anche nel settore delle bevande e in quello dell’abbigliamento sportivo.

Più in là affiancheremo a questi numeri anche degli esempio pratici per capire realmente in cosa si traduce questa differenza di approccio ai due canali.


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