Anche quest’anno San Valentino è tra le ricorrenze preferite da alcuni marchi e settori per contenuti ed iniziative di real time marketing. Come sempre in questi casi vado ad analizzare i post social a tema con maggior numero di interazioni in modo da trarne insegnamenti e ispirazioni.
Si narra che qualcuno, uno psicologo dell’università di Cardiff, mixando alcune variabili e studi nel 2005 abbia individuato il giorno più triste dell’anno, coincidente con il terzo lunedì dell’anno.
REAL TIME MARKETING – Gli alberghi ricavati in gallerie e grotte sotterranee esistevano anche prima. Quello che prima non esisteva, non in maniera così forte almeno, era un pretesto per suggerire di andarci.
Ed ecco il colpo di genio (e di Analisi). ???
Il sito Hotels.com ha analizzato le discussioni online degli americani e rilevato un livello abbastanza diffuso di “sovraccarico informativo”. Molta gente non ne può più di ascoltare comizi, interventi di sostenitori, news su manifestazioni, etc. e ha valicato il confine tra informazione e stress. Sono moltissimi poi quelli che temono di trascorrere nottate insonni in attesa di aggiornamenti sullo spoglio delle schede.
Si può far “giocare” un potenziale cliente di una Banca per attirarlo verso il proprio business? Qualcuno ci ha provato.
Tutto è nato per colpire l’attenzione durante lo spazio pubblicitario più famoso del mondo, quello durante il Super Bowl del 4 febbraio scorso, la grande finale del campionato di Football americano. Ally Bank, una banca degli Stati Uniti, ha lanciato un gioco basato sulla realtà aumentata in grado di attirare l’attenzione degli spettatori chiamato Ally Big Save.
La presentazione dell’iniziativa recita:
ON FEBRUARY 4TH, WHILE BRANDS WERE SPENDING BIG MONEY ON BIG GAME ADS, WE FOUND A WAY TO HELP YOU DO SOMETHING BIGGER WITH YOUR MONEY.
Come ha funzionato:
i clienti hanno scaricato l’app nei giorni precedenti al Super Bowl per essere poi invitati a giocare durante le pause del “big event”. Anzitutto occorreva indicare a quale scopo avrebbero risparmiato dei soldi: l’acquisto di una casa, di un’auto, per la formazione dei propri figli, per un fondo per le emergenze, etc.
Poi, durante le interruzioni pubblicitarie appunto, l’app invitava a raccogliere quante più banconote galleggianti trascinandole con il proprio dito all’interno di un salvadanaio virtuale. Terminata la partita era possibile sottoporre l’esito della propria giocata al marchio e concorrere per poter vincere un premio in denaro in modo da realizzare il proprio obiettivo. Sebbene Ally Big Save non sia stata la star di comunicazione del Super Bowl 2018, ha sicuramente suscitato molto entusiasmo sugli spalti e sui divani di molti spettatori generando una discussione sul web più ampia di qualsiasi altra marca non presente all’evento con uno spot televisivo. Anzitutto perché qualcuno invitava al risparmio nel momento dell’anno in cui più che mai si viene invitati a spendere acquistando beni e servizi pubblicizzati. Poi perché effettivamente il benefit ricevuto è collegato, almeno nel messaggio, ad una giusta causa, quella che ognuno ha scelto.
Idea centrale a parte il progetto è stato ben organizzato anche su una serie di attività collaterali. Dalla CTA iniziale e anticipata per il download dell’app alla pubblicizzazione dell’evento sui social e attraverso l’aiuto di influencer e celebrità che hanno postato sul tema. La componente più “egoistica” del Benefit rappresentata dal concorso è stata anche bilanciata da contenuti più emozionali attraverso i video racconti da 30 secondi delle storie di risparmio di alcuni reali correntisti di Ally Bank. Infine, post evento, è stata condivisa una classifica sulla preferenze di risparmio dei partecipanti/giocatori, dato interessante e in parte anche “notiziabile”. Chiaramente poi alla base di tutto c’è stato anche il rimando esplicito ad approfondire le soluzioni di risparmio personalizzato della banca con generazione di traffico di qualità verso il sito web.
In conclusione mi sento di affermare che un’attività di questo tipo, per quanto semplice nella dinamica, comporti comunque una spesa non banalissima (certo un centesimo di quella necessaria per uno spot durante il super bowl). Tuttavia la sua valenza tattica, se preceduta e seguita da altre attività coerenti e coordinate, può risultare poi un tassello importante in un quadro di percezione del brand e dei suoi valori più ampio.
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