GenZ e sostenibilità: un paio di dati che nessuno considera nelle strategie marketing.

I giovani d’oggi non sono come quelli una volta. E invece SI!
Idealisti nel senso più genuino e positivo del termine ma anche meno propensi al sacrificio rispetto agli adulti.
Tanti studi dipingono la GenZ come migliore di quelle precedenti dal punto di vista morale e su certi temi come Sostenibilità e diritti umani, o meglio, su certi aspetti di quei temi è così. Chi fa il lavoro di analista però sa che il problema dei dati è uno: sono tanti e a volte si contraddicono.
Lo studio Global Trends di Ipsos ad esempio mostra come la GenZ si dichiari si preoccupata dal cambiamento climatico (lo è il 75% dei giovani Italiani ad esempio) ma non quanto la media della popolazione (in Italia è l’80% se includiamo le fasce più adulte).

Quando poi dalle idee si passa alle azioni sebbene venga proclamata come la generazione più attenta a scegliere marche sostenibili la GenZ è al tempo stesso anche la prima consumatrice di Fast Fashion (comparto che ha il maggior impatto negativo sull’ambiente).
Se dal pubblico passiamo al privato poi, sempre secondo IPSOS, i più giovani prestano meno attenzione degli adulti al consumo di energia, di carne, alla raccolta differenziata.
Osservo, e quando reale apprezzo, la svolta Green di quasi tutte le aziende. Occhio però a pensare che lo si faccia per avvicinarsi alle posizioni del target giovane. Spessissimo è vero piuttosto il contrario, bisognerebbe farlo più con un approccio EDUCATIVO, per rafforzare e dare concretezza a quelle posizioni. Per far germogliare un seme che, certamente, c’è.
Lascia un commento