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Facebook e Instagram a pagamento. Ecco perché!

Facebook e Instagram a pagamento. Ecco perché!

Facebook e Instagram a pagamento. Ecco perché!
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Da questo mese gli utenti Facebook e Instagram, quindi tutti voi che leggete, avranno la possibilità di abbonarsi ad una versione senza la pubblicità dei due social di Meta.

Con una cifra tra i 10 e i 13 euro al mese, a seconda che si voglia usare questa funzione su desktop o mobile, il vostro feed sarebbe pulito da contenuti pubblicitari. Voi casa sceglierete di fare? Pagherete?

Forse la domanda è retorica. O meglio l’esito del sondaggio è prevedibile, almeno per ora. Quello che invece è meno banale sono le motivazioni per cui Meta sta provando questa strada.

Perchè Facebook e Instagram ora sono a pagamento?

Vedo almeno 4 motivi sensati per cui Meta ha proposto agli utenti una versione a pagamento:

  • Per monetizzare. Si, ovvio. Ma forse questo non è il principale. Dato il numero limitato di possibili abbonati probabilmente non sposterà così tanto il business del marchio. Va considerato infatti che diminuendo la platea di possibili visualizzatori di pubblicità caleranno allo stesso tempo anche gli introiti di quella linea di business.
  • Per personalizzare l’experience. Se è vero che una delle regole del marketing è offrire un prodotto quanto più personalizzato possibile, offrire un’alternativa alla versione con la pubblicità farebbe contenta quella nicchia di utenti che l’adv proprio non la sopporta.
  • Per educare al valore del dato. In un momento in cui il dibattito su Privacy e uso dei dati degli utenti da parte delle aziende è caldo, Meta cerca di far capire ai più polemici verso il tracciamento dei propri gusti e comportamenti, che un’altra strada è possibile ma non può essere certo gratis. Insomma: non volete che usiamo i vostri dati per mostrarvi adv, allora non chiedeteci un servizio gratuito.
  • Per preparare la strada a quello che sarà in futuro. Il futuro di Meta, lo sappiamo, è il Metaverso. È facile che, anche solo per recuperare i miliardi investiti, i nuovi servizi connessi a quello saranno a pagamento. Ecco che ha senso abituare gli utenti attuali ad opzioni in abbonamento esattamente come oggi succede nel mondo dell’intrattenimento in streaming (vedi Netflix, Spotify & Co.) o dell’ecommerce (vedi Amazon Prime)

Detto ciò, sul serio, voi vi abbonerete?

Vincenzo Dell'Olio

Nei 20 anni di esperienza nel settore della comunicazione e del markerting digitale ha ideato e seguito le strategie di grandi Aziende come Volkswagen, Audi, Parmalat, Bonomelli, Rai, Monster, Sony Mobile, Vans, Red Bull. Dal 2015 è docente per il corso di Social Media e Web TV all’Università IULM di Milano. Dal 2021 insegna Digital Content Strategy allo IED. Scrive tanto, analizza di più, non è immune dalle serie tv. Sociologo, di base.

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