È possibile, anzi probabilissimo, che, almeno una volta nella vita vi sia capitato, durante una riunione di lavoro, di vagare con i pensieri e distrarvi totalmente dai temi trattati.
Se la fuga mentale dura pochi istanti è facile ritrovare il filo del discorso. Se invece iniziate a pensare a cose come: la lista di ciò che manca nella vostra dispensa e che dovete ricordarvi di acquistare al supermercato oppure a quale sia il ristorante più buono da consigliare ad un amico per un appuntamento galante, la situazione rischia di farsi critica. Certo perché ad un certo punto arriverà il momento in cui dovrete dare un senso alla vostra presenza al tavolo, mostrarvi interessati ai temi trattati e produttivi nel dare un apporto alla conversazione.
La viralità, lo sappiamo, è una conseguenza che sta a metà tra la capacità creativa e il colpo di fortuna. Non ci sono ricette scientifiche per ottenerla.
È altrettanto vero però che analizzando e mettendo in atto buone pratiche operative si possa ottenere risultati migliori da qualsiasi tipo di video.
Ecco quindi la prima di una serie di indicazioni che ogni Facebook Video Producer (esiste come qualifica? Chissà…) dovrebbe tenere in considerazione. N.1. Video brevi.
È da un anno, da quando Facebook ha deciso di dare grande rilievo ai video rispetto agli altri media pubblicati (foto, link e testi), che continuo a ripetere a diversi clienti che è inutile pensare a contenuti video troppo lunghi. I dati che monitoro ogni giorno su video di diverse pagine che gestisco dicono – sempre e ripeto SEMPRE – che massimo il 10% degli utenti che fanno registrare delle View arriva a visualizzare tutto il video nel caso in cui questo sia più lungo di 30 secondi. E aggiungo: dopo i primi 7 secondi tra il 50 e il 70% dei visualizzatori avrà abbandonato il post. Questo succede per video prodotti da case di produzione diverse, con creatività e trattamenti differenti e altrettanto vari obiettivi e messaggi. Insomma l’indicazione testimonia un Trend abbastanza oggettivo e trasversale a tutte le brand page a cui ho accesso.
Inutile quindi esiete soddisfatti per View counter che schizzano alle stelle grazie alle sponsorizzazioni se poi quasi nessuno degli utenti raggiunti è davvero stato coinvolto nel messaggio comunicato.
Altrettanto inutile quindi spendere soldi in produzioni “figlie” di budget da spot TV. Solo una percentuale minima di volte quei costosi video genereranno un effettivo Roi e, vi assicuro che, se siete, per indole, storia o scelta strategica, un brand mediamente poco disposto ad osare con la componente creativa, non potreste nemmeno sperare di rientrare tra quelle rare eccezioni.
Fatevi una ragione: su Facebook, almeno per ora, il video branded deve essere breve. Se volete comunicare qualcosa non sintetizzabile in meno di 30 secondi considerate l’idea di farlo da qualche altra parte oppure siate coscienti di rivolgervi solo allo zoccolo duro di vostri fan (a volte può essere una scelta precisa, mi è capitato, ma dovete esserne consapevoli).
Giusto per avere una controprova ecco una Chart con gli editori che registrano attraverso i loro Video il maggior numero di condivisi Facebook in Usa nel mese di giugno 2015. Sapete qual è la durata media di un video di BuzzFeed Food, leader di questa classifica? Risposta: 24 Secondi.
Chiudo con una nota moderata che non serve ad edulcorare la mia posizione sulla lunghezza giusta dei video facebook quanto a spiegare eventuali dubbi di qualcuno che ha notato alta viralità in un certo tipo di video di lunghezza maggiore al minuto: quelli delle pagine media. Per quelle pagine va fatto un discorso a parte diverso dalle pagine di brand che si pongono obiettivi commerciali nella produzione media. Trattando invece, queste pagine, temi più complessi e non commerciali e avendo già in partenza un audience orientato a contenuti più lunghi e descrittivi in grado di sostituire la lettura di un articolo o di raccontare una notizia di prima pagina la lunghezza del video diventa “quasi” ininfluente.
Scopri gli altri quattro segreti a questi link:
Tips n. 2. La Call To Action
Tips n. 3. Il formato
Tips n. 4. Il sonoro Tips n. 5. La Thumbnail
[PREMESSA: faccio notare che questo post è stato scritto nel 2014 quando budget e strumenti Social erano parecchio limitati rispetto ad oggi. Mi piace continuare a tenerlo nel blog perché mi ricorda da dove arriviamo e la strada percorsa in questi anni].
Partiamo da un assunto: nonostante quello che vi raccontino in giro, la qualità richiede tempo. Scordatevi che in 5 minuti possiate liquidare l’attività di gestione giornaliera dei vostri social network perchè sarebbero alte le probabilità di farlo male o comunque di non sortire alcun effetto sulla vostra platea.
Detto ciò l’intento di questo post di poche righe non è quello di trasformarvi in incredibili registi ma piuttosto di condividere con voi un paio di dritte, o come dicono quelli bravi, un paio di “tips” e segnalarvi due, tre strumenti più o meno low cost e facili da usare.
In questo modo potrete creare velocemente contenuti Video adatti all’utilizzo fast food sui vostri canali Social e, spero, divertirvi con strumenti che almeno io uso spesso quando sono con gli amici.
Partiamo da quello che sono riuscito a fare io con un iphone e un ipad durante la pubblicità di una delle mie serie preferite e con lo scopo di scrivere questo post.
Il risultato, metto le mani avanti, è evidentemente di bassa qualità ma con una videocamera di medio valore, delle luci appena discrete (io ho fatto tutto con la lampada che ho sul comodino) e qualche minuto di pazienza in più il video qui sotto potrebbe avere l’aspetto e la qualità necessaria per essere condiviso su una Brand Page Facebook.
Ecco gli step:
1. Definizione dell’obiettivo di comunicazione
Il mio, in questo caso, era quello di spiegare il mio lavoro
2. Definizione del tono di voce
Ho scelto l’ironia, quello che in mancanza di effetti speciali, funziona di più online
3. Scelta del linguaggio visual
Ho richiamato il mondo dei cartoon e dei supereroi utilizzando un mix di personaggi virtuali e pupazzi della Marvel che avevo a casa.
4. Storytelling
Ho raccontato una storia breve con un minaccioso cattivo che lancia un monito sui pericoli del social madia marketing, una banda di personaggi malvagi (ho usato gli Avengers in un ruolo non tipicamente loro ma quelli avevo…) e la riproduzione di me stesso con la plastilina che sgomina il male per giungere alla salvezza.
5. Messaggio finale
ho scelto di comunicare la “lezione del giorno” (o la morale della favola se preferite) ma sarebbe potuto essere anche il nome di un prodotto, l’invito a fare un’azione o altri tipi di richiami al mondo del marchio che state rappresentando (in questo caso io parlavo di me)
6. Montaggio e definizione della durata
Ho messo insieme i pezzi con iMovie per iPad e stabilito di far rientrare tutto attorno ai 30” in modo da non rischiare di perdere visualizzazioni a metà del video.
Ecco il risultato:
Oltre ad iMovie, usato per il montaggio e l’aggiunta di musica ed effetti sonori, ho utilizzato:
l’app WordSwag (con poco più di un euro acquistate la versione completa) per creare i cartelli con il testo statico a inizio e chiusura del video
l’app iMotion HD (costa poco più di 2 euro) per creare e assemblare i fotogrammi della sequenza con i pupazzetti
l’app Morfo per dare vita e voce al personaggio malefico iniziale e al me stesso vincitore in chiusura di video
A questo punto non mi resta che darvi l’in bocca al lupo e se tra voi si nasconde un piccolo Spielberg o anche un bisfrattato Ed Wood (regista peggiore della storia ndr.) ne aspetto ansioso le creazioni.