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[eCommerce] 9 cose da ricordare dopo l'eCommerce Forum Netcomm 2014

Da qualche anno non posso fare a meno dell’eCommerce Forum. Ecco l’ho detto. Nella marea di eventi di settore che spesso risultano a basso valore aggiunto e poco stimolanti questo evento / fiera / conferenza un po’ per il focus molto concreto sul tema del commercio elettronico un po’ per il programma di sessioni e workshop denso con interventi in parallelo offre una grande opportunità di conoscenza.

E così a poche ore dall’eCommerce Forum 2014, ecco una sintesi per punti di quanto condiviso durante i tanti interventi.

  • L’eCommerce cresce
    In generale gli spunti emersi descrivono un mercato in grande crescita (uno dei pochi) per un valore previsto di 13,2 miliardi di euro nel 2014 e un +17% rispetto allo scorso anno. Omogenea la distribuzione geografica in tutta Italia mentre concentrata sulle fasce giovani quella per età. 
  • Online non si vende più solo turismo
    In un contesto originariamente dominato dalla vendita del settore Turismo (essenzialmente biglietteria aerea e ferroviaria) piano piano gli altri settori con in testa l’abbigliamento erodono quote della torta totale con tassi di crescita importanti. L’online store non è più solo un add on ma per qualche brand inizia a diventare interessante dal punto di vista dei volumi.
  • Nuovi fornitori e nuovi servizi
    Il mercato si fa più maturo e sono ormai diversi i fornitori di servizi digitali, piattaforme ecommerce chiavi in mano e fisici. Tra le novità sentiremo sempre più parlare dei Locker, i mega armadietti/cassettiere interattivi dislocati in punti strategici di ogni quartiere utili alla consegna e al ritiro 24/7 dei propri acquisti online. Un importante nuovo luogo di distribuzione e touch point con il cliente.
  • L’importanza della navigazione Mobile
    Alcune aziende come Groupon e Groupalia realizzano metà o addirittura più della metà delle proprie vendite tramite app mobile, un grande vantaggio anche per la fidelizzazione del cliente.
  • La trasversalità del Mobile nel processo d’acquisto
    Il cellulare e le app non devono necessariamente essere il luogo ultimo di acquisto ma possono aiutare l’utente in store e in altri momenti della propria decisione/gestione/personalizzazione della spesa.
  • L’importanza della UX nel processo di acquisto
    Tema non nuovo, quello del miglioramento della User Experience, che nell’ultimo anno si è fatto più importante registrando diversi restyling e interventi nei principali e-commerce internazionali. Una chiave competitiva in un mercato con utenti sempre più esigenti e player che in diversi casi arrancano a star dietro ai cambiamenti.
  • Personalizzazione e Social
    Ce lo ripetiamo da tempo ma il vero vantaggio nell’uso di piattaforme social in momenti di pre-vendita, vendita, post-vendita sta nella possibilità di raggiungere l’utente in maniera iper-personalizzata con proposte commerciali ma anche con contenuti di intrattenimento pensati su misura.
  • Internazionalizzazione
    Un passo determinante per qualsiasi eCommerce italiano. I dati mostrano come all’estero ci siano le vere opportunità per il made in italy, sia perchè molto valorizzato e attrattivo sia perchè in generale ci sono mercati più evoluti con valori maggiori di acquirenti online. Fondamentale su questo fronte studiare e saper affrontare le barriere all’ingresso di ciascun mercato, dalla legislazione alla lingua passando per la cultura di ciascun paese.
  • Omnichannel Experience
    Ogni brand deve pianificare la sua strategia accertandosi di fornire all’utente un percorso e punti di contatto omnicanale in grado di estendere la sua esperienza oltre il prodotto con Informazioni, intrattenimento, supporto aggiuntivo, vantaggi personalizzati, momenti di gamification  (la case history GameStop da un’idea di tutti i punti di contatto di un brand evoluto).



Se avete voglia di approfondire vi invito a scorrere i 50 tweet che ho r
accolto in Storify, 
un po’ di suggestioni in pillole. https://storify.com/vinsneil/ecommerceforum-2014 e a dare un’occhiata agli Atti dell’evento che nei prossimi giorni appariranno online sul sito ufficiale.

[Dati Pinterest] Quanti utenti Italiani utilizzano Pinterest con frequenza? Update Ottobre 2013.

Le aziende si affannano a richiedere ai propri fornitori social l’apertura di un canale Pinterest Aziendale. In altri casi sono proprio le agenzie a proporlo. Non entro nel merito se sia giusto o meno adottare Pinterest come strumento di marketing. Le potenzialità sono diverse a seconda che si consideri uno specifico settore (alcuni funzionano più di altri)o uno specifico obiettivo (engagement piuttosto che lead generation).

Insomma più che entrare nel dettaglio delle riflessioni strategiche come faccio un paio di volte all’anno mi fermo nuovamente ad analizzare i dati per capire quanti utenti, oggi, si può pensare di raggiungere in Italia tramite questo social network visual.

 Secondo un po’ di dati che ho raccolto in rete gli utenti Pinterest sono 70 mln al mondo (almeno lo erano qualche mese fa, a Luglio, adesso si suppone che si sia vicini agli 80). La maggior parte arriva dagli USA e di questi solo meno di 1 milione è attivo in Italia (per avere un idea su FB sono 24 Milioni gli utenti italiani iscritti e 17 milioni quelli attivi assiduamente).

 

Insomma la crescita c’è ma è ancora ridotta rispetto alle potenzialità di un social network così generalista. Pensate che nel mese di settembre sono stimate, nel mondo, 131 Milioni di visite all’indirizzo Pinterest.com con una permanenza media sul sito di 8 minuti per ogni visita (contro i 22 minuti medi di permanenza su FB che mensilmente ha quasi 18 miliardi di visite.

Non male come differenza.
Se andiamo a vedere i paesi da cui arrivano le visite del mese di Settembre siamo ancora con un forte predominio USA anche se rispetto agli ultimi dati ufficiali gli accessi sembrano più spalmanti.


In Italia la percentuale è dell’1,16% per cui facendo una rapida equazione le visite mensili totali a Settembre 2013 ammonterebbero a poco più di 1 Milione e Mezzo. Chiaramente parliamo di visite e non di utenti unici per cui il dato di utenza al di sotto del milione sembrerebbe essere confermato.
Chiudo il post con un’interessante indicazione sui referral, ovvero i siti esterni che portano accessi a Pinterest e sulle pagine di destinazione degli utenti che cliccano sui link presenti in Pinterest. In entrambe le classifiche spicca, oltre Buzz Feed, portale/aggregatore dei trend del web anche Etsy, il social e-shop in cui tutti possono comprare e vendere oggetti di design, vertiti, gioielli, etc.. a testimonianza di come questo social, più di altri abbia un forte orientamento e un collegamento più diretto ad attività di vendita oltre che di pura awareness.

[BAD PRACTICE] Un Follower non è un Fan. Il caso Twitter di Job24

C’è una cosa che da sempre cerchiamo di illustrare ai Brand che scelgono di aprirsi al mondo Social: Essere social significa cambiare prospettiva rispetto alle attività di comunicazione/promozione. Usiamo parole come: trasparenza, comunicazione bidirezionale (o meglio relazione), rispetto delle opinioni, apertura alle critiche, etc..

Insomma stressiamo al massimo il punto secondo cui non si possono utilizzare canali Social con un’idea tradizionale di comunicazione che va da uno (l’azienda) a molti (i consumatori). Lo facciamo per non trovarci in poco meno di mezzo secondo dall’apertura di Pagine Facebook o profili Twitter in bufere mediatiche che l’Uragano Sandy in confronto sembra una brezza.

Ecco, noi, i consulenti/comunicatori da una parte e loro, le aziende, dall’altro.
Ma cosa succede quando a usare i social è un professionista dell’Informazione? Ci si aspetta che, al pari di un consulente conosca il mezzo che utilizza e le logiche che lo governano. Ci si aspetta che lui per primo contribuisca a un’evoluzione positiva e a una diffusione delle potenzialità dello stesso. Insomma, nel peggiore dei casi si può ammettere un uso standard del mezzo che magari per mancanza di tempo viene  interpretato come strumento per un’allargamento del pubblico piuttosto che come un luogo in cui poter imparare e arricchire i contenuti dell’informazione diffusa.

Ci si aspetta tutto tranne di assistere a una zuffa digitale (seppure con qualche tono sarcastico e citazioni di livello). E’ quello che è successo ieri sul profilo Twitter di @Job24 de Il Sole 24 Ore di cui la giornalista social oriented scivola inizialmente in critiche a un utente che cita l’account del Sole in un suo Tweet e poi persevera nell’errore trasformando un dialogo che potrebbe essere costruttivo e mostrare l’apertura di una delle prime testate nazionali in un esempio di quello che non bisognerebbe mai fare online.

Un riassunto di quello che è successo in un minuto di slide Storify:

View “undefined” on Storify
In seguito online si è scatenato un tormentone fatto di citazioni più o meno cortesi, ironiche, paradossali, fatto di post, articoli con un esercito di analisti scatenati contro la faccia social del Sole.

Mi verrebbe da minimizzare. Sappiamo che su Twitter è complicato riassumere tutte le sfumature di un messaggio in 140 caratteri, è impossibile fare lunghe premesse e mettere le mani avanti, è difficile esprimere critiche mostrandosi comunque aperto alle contro-critiche, e via dicendo. Ma forse proprio per questo è fondamentale fare tesoro di casi come questo (e non è il primo) per pensarci su 10 volte prima di ribattere in maniera troppo forte e decisa a un’eventuale critica. Altro insegnamento: non è importante chi ha più follower quanto (proprio in relazione dei tanti follower) la numerosità del pubblico che assiste a una conversazione. Follower non è sinonimo di FAN (per quanto a molti sembri così) ma solo di qualcuno che è interessato a leggere i miei contenuti e se faccio scivoloni è il primo a notarli e a espanderne la portata. Un follower, se mal gestito, diventa cassa di risonanza e non avvocato difensore.

Signori, l’udienza è tolta. Almeno per oggi.

(p.s.: Ringrazio la mia amica Giulia per la segnalazione del caso. Non vorrei finisse che mi insulta su Twitter e sarei costretto, secondo le “Teorie Predicate”, a rispondere in modo conciliante)

[TEST] Prove tecniche di Branch (embedded)

Oggi con il mio collega Paolo testiamo Branch, una nuova piattaforma per creare chat/forum di discussione online ed embeddarli con pochi click all’interno di blog e piattaforme proprietarie. Al primo utilizzo sembra tutto molto immediato, sia la creazione di una nuova discussione che l’invito o la richiesta di partecipazione per allargare il giro. La possibilità di condividere i vari interventi sul proprio account twitter (con tanto di citazioni e link) valorizza anche i contenuti delle discussioni. Assolutamente suggerito per chi sta pensando ad applicazioni occasionali all’interno di Community proprietarie già esistenti. Peccato manchi il re-posting su altri social network (facebook su tutti) <a href=”http://branch.com/b/social-media-in-italia”>Social media in Italia </a>

[Olimpiadi] Le 10 infografiche da non perdere su Londra 2012

Agosto, caldo Agosto. Ferie, sole, mare, lavoro di soppiatto, qualche mail gestita dallo smartphone, zuppa di crostacei a pranzo e il pomeriggio frammenti di olimpiadi alla Tv per avere qualcosa in sottofondo. Per gli appassionati di statistiche e numeri (anche questi da tenere in sottofondo mentre cazzeggiate) ecco le 10 infografiche da non perdere su Londra 2012.

1. Olimpiadi e Social Media
Iniziamo con un confronto tra l’ultima edizione delle olimpiadi e l’attuale dal punto di  vista SOCIAL.
2. La storia
Per capire meglio di cosa parliamo quando parliamo di Olimpiadi. Atleti, sport, nazioni, medaglie, anni e paesi. La storia delle olimpiadi moderne concentrata in pochi centimetri.

 3. I costi
A proposito di storia. Ecco come sono aumentati i costi delle Olimpiadi di edizione in edizione

4. Il Buzz olimpico
Qui i temi più discussi attorno all’evento 

5. I Record Olimpici
I più medagliati, i più giovani, i più vecchi, i team invincibili… 

6. Gli Sponsor
perchè come ogni competizione con una platea mondiale gli investimenti pubblicitari fioccano. Ecco chi ha vinto quelli attorno agli sportivi britannici.

7. La torcia
Qualcuno ha pensato bene di fare un’infografica anche sui “check-in” del tour della torcia olimpica
8. I campi olimpici
Una mappa con le venue dei vari sport così siamo sicuri di non perderci
9. Le top App olimpioniche
Perchè se è vero che saranno le Olimpiadi più viste su dispositivi Mobile è importante scegliere la maniera migliore per restare aggiornati.

Top Apps for the London Summer Olympics
Via: Cheap Hotels

10. Un’analisi media della competizione
Come dove con chi e quali eventi stiamo guardando gli eventi di Londra 2012

(+1). TUTTI I NUMERI
Chiudo con un riassunto di tutti i numeri principali dei giochi olimpici. 

Bene adesso potete tornare al vostro caffè shakerato.
Buone Vacanze.

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