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Arrivano i QR Code delle pagine Facebook, cosa sono e perché sono utili

Oggi più o meno tutti abbiamo sperimentato quanto inquadrare un codice per poi ritrovarsi in un sito o in una pagina social o con delle informazioni sullo schermo sia infinitamente più semplice che cercare quei contenuti usando un motore di ricerca o digitare lunghe url nel proprio browser mobile.
Non è sempre stato così. Per anni il QR code ha sofferto del complesso del geek per cui solo gli “smanettoni” sapevano usarlo. Poi, anche grazie all’implementazione nativa del lettore nei software fotografici dei nuovi smartphone, finalmente questa funzione è diventata di uso comune.

ATTENZIONE Update: 2022

Come creare il QR Code della propria pagina Facebook (e non solo).

Dopo una breve vita la funzione per la creazione dei QR code all’interno di Facebook sembra essere stata dismessa. Il modo più pratico per crearlo oggi è quello di copiare il Vanity url della vostra pagina dentro applicazioni online gratuite come queste:
https://www.qrcode-tiger.com
https://it.piliapp.com/generator/qr-code/facebook-app/
Fate un test e soprattutto iniziate a ragionare sulle possibili applicazioni all’interno delle vostre strategie online e sopratutto offline (es. su volantini, vetrofanie in negozio, affissioni, spot tv).

L’ARTICOLO SULLA PRECEDENTE FUNZIONE INTERNA A FACEBOOK

La vecchia funzione di Facebook ormai dismessa

Come dicevo in uno degli ultimi articoli del blog il QR Code è ancora vivo (e lotta insieme a noi).
Fra qualche giorno queste opere di cubismo digitale (?) dovrebbero arrivare anche su Facebook. Questo linguaggio di comunicazione, almeno sulla carta, dovrebbe semplificare la navigazione agli utenti mobile.
In questo caso l’upgrade in programma sul social network più grande del mondo riguarda le brand page che daranno la possibilità di generare un pacchetto di veri e propri “poster” QR per promuovere la propria attività su Facebook permettendo agli utenti di seguirla con una semplice scansione del codice.

QR-Code-facebook-pages
Impostando una serie di opzioni è possibile utilizzare i codici per attivare direttamente specifiche azioni. I gestori delle pagine possono infatti scegliere un codice che permetta di:

  • Eseguire “Mi piace” alla pagina per conto degli utenti
  • Eseguire un Check-in nella tua location
  • Collegarsi alla schermata per le recensioni della pagina
  • Raccomandare la pagina
  • Collegarsi all’elenco di offerte della pagina

QR-Code-facebook-pages QR-Code-facebook-pages

Saranno davvero efficaci? I gestori delle pagine inizieranno ad utilizzarli? Facebook è solo l’ultimo della lista dei social network che hanno sposato questo linguaggio.
Snapchat ha gli ‘Snapcodes’ disponibili per tutti gli account
Twitter ha codici QR disponibili tramite le impostazioni dell’account
Messenger ha “Codici di Messenger”
Pinterest ha ‘Pincodes’
Instagram sta testando i codici “Nametag”
Eppure sono pochi gli utenti che fanno uso abituale di questi codici. Che ci sia bisogno di un’opera divulgativa di massa per abbattere quello scetticismo per cui utilizzare un QR code viene percepito come un’operazione di alta ingegneria? Se così fosse forse è proprio Facebook l’attore giusto per metterla in moto.
Ma non si tratta solo di semplificare la vita degli utenti. Come sempre i ritorni per i marchi sono ancora più grandi. La possibilità di tracciare oltre che facilitare una serie di azioni permette anche di creare un legame più stretto e misurabile tra azioni di marketing offline e altre online e viceversa. Se un utente acquisterà un prodotto in negozio utilizzando lo sconto collegato al QR Code Facebook questa azione sarà tracciata digitalmente in modo semplice e attribuita come conversione di un investimento fatto per divulgare quel QR code, ad esempio inserendolo in una locandina pubblicitaria nell’ambito di una campagna affissioni in città.
E probabilmente è proprio la leva delle offerte collegate ai codici QR a poter convincere gli utenti del vantaggio del loro utilizzo. A questo poi va aggiunto tutto il lavoro di Facebook attorno alle funzioni della fotocamera abilitata tramite la propria app: dalle stories alla realtà aumentata fino ad arrivare alle funzioni riconoscimenti facciale su cui sta sperimentando molto proprio in questo periodo. Più gli utenti si abitueranno ad utilizzare la fotocamera tramite l’app di FB più, anche la scansione dei QR code diventerà una normale operazione.

 

Il QR code è morto, lunga vita al QR code

static_qr_code-vincenzodellolio.com
Ce li avete presenti? Si, per forza. Se lavorate nel mondo del Marketing li riterrete (vado per percentuale statistica) una cosa inutile, se invece siete utenti qualunque (beati voi) pure. I QR Code, simpatici quadratini pieni di altri quadratini. I QR code, tanto simili a dei cruciverba mai compilati che in maniera altrettanto incompiuta sembrano lì lì per entrare nel linguaggio comune degli utenti digitali ma che per un motivo o per l’altro vengono sempre rimandati agli esami di riparazione. I QR code, un format ideale per semplificare la vita dell’utente mobile ma che, nonostante questo, non spicca il volo ma nemmeno, badate bene, cade in disuso.
Periodicamente questi eterni codici del futuro fanno ritorno sulla scena. Ci sarà un motivo no?

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Lo scorso autunno, finalmente aggiungerei, Apple ha inserito nell’aggiornamento del proprio sistema operativo iOS 11 un lettore nativo di codici QR. A differenza del passato quindi adesso per leggere un QR code non occorre scaricare un’app reader apposita per poi tenerla lì per mesi o anni ad occupare spazio in memoria fino a che si presenterà la prossima necessità d’uso. No, ora tutto quello che bisogna fare, almeno per i proprietari di iPhone, è puntare la fotocamera del proprio cellulare su un codice e questo viene riconosciuto attivato automaticamente. Di certo personalmente oggi, dopo questo aggiornamento, sono più portato a fare scansioni rispetto che in passato.

I QR code sono una manna dal cielo in tanti contesti, non solo pubblicitari ma anche di servizio. Basti pensare che possono essere utilizzati per fornire accesso ad esempio ad una rete wifi anziché richiedere un attento spelling delle password allo smemorato cameriere di turno, per effettuare un acquisto con PayPal o per inviare tweet, sms e testi pre-compilati.
È anche per questo che alcuni dei social network importanti come Snapchat, Facebook e persino Spotify stanno spingendo sempre più sullo sviluppo e la diffusione di un linguaggio di codici proprietari. Scansionando un codice di Facebook Messenger, ad esempio, è possibile rimandare gli utenti al servizio chatbot automatizzato o di assistenza live di un’azienda. Con la stessa logica scansionando il codice di una playlist o di una canzone ascoltata su Spotify da un amico è possibile collegarsi in un instante alla stessa musica.
Fb-messenger-code-Vinscodici-spotify
Considerando dunque che i codici QR, nelle loro molteplici forme e declinazioni, sono ancora uno dei modi più semplici per connettere il mondo fisico e quello online non sorprendiamoci se questa eterna promessa del digital finalmente verrà adottata a regime in molti più contesti di marketing e comunicazione rispetto al passato.
Volete creare il vostro QR code con un indirizzo web o con la vostra vCard o magari con il link diretto alla pagina per il download della vostra app o il vostro indirizzo mail? Ecco uno dei mille tool che vi consente di farlo in un solo clic: https://it.qr-code-generator.com

12 modi (e più) per utilizzare il QR Code

Qualcuno ha già notato il QR Code della mia VCard nella barra destra del blog. Non so quanti l’abbiano già utilizzato in questo senso o, meglio, in qualunque altra situazione per usufruire di un link dalla fruizione fisica a quella digitale. Non so quanti ne abbiano generato uno. La domanda che a proposito di questo linguaggio di interazione digitale ci si fa da più di un anno in maniera forte è sempre la stessa: entrerà nell’uso di massa?
La mia V-Card QRcode
Beh, l’idea di fondo, come per tutti i linguaggi, è che possa diffondersi solo nel caso in cui si creino i presupposti perchè l’utilizzo costituisca un effettivo vantaggio rispetto l’utilizzo di un altro linguaggio di interazione oppure, soluzione due più emotiva, se diventasse una modalità che “fa figo”, una tendenza alla moda.

Su entrambi i fronti ci sono diverse in
iziative già in atto vediamone al volo qualcuna.
QR CODE, come valore aggiunto alla User Experience:
Il Central Park di New York ha utilizzato il QR Code per comunicare con i propri visitatori arricchendo di dettagli l'”esperienza” del parco.

Diverse riviste attraverso questi codici a barre rimandano a contenuti multimediali online che completano e approfondiscono la fruizione degli articoli cartacei. Panorama era stata una delle prime riviste italiana a introdurre questo codice.
Poi ci sono i musei che hanno creato percorsi audi-guidati stampando in punti strategici il codice. Il primo Museo Qr-code in italia è stato il Guggenheim a Venezia.
Ma le applicazioni sono le più disparate.
Alcune marche di Vini hanno stampato i QR sulle etichette (Baffonero e Poggio alla Guardia) rimandando a video approfondimenti enologici. Nel settore c’è chi offre proprio un servizio apposito di classificazione QR per vini.
In campo immobiliare qualcuno la utilizza per permettere a chi cerca casa di memorizzare immediatamente i dati dell’agenzia immobiliare sul proprio telefono oppure di navigare fra le immagini e le video presentazioni dell’appartamento disponibile nella zona in cui si sta passeggiando.
QR CODE a scopo pubblicitario e più in generale nel marketing:

Infinite ormai le applicazioni in campo pubblicitario, dai semplici volanti
ni: Unieuro, Costa Crociere, etc. fino ad arrivare ai coupon sconto di Ikea e Pepsi ottenibili fotografando i Qr Code sui volantini.
Da pochi giorni è online il concorso di Chevrolet in cui gli utenti sono invitati a fotografare i QR Code in diversi concessionari in modo da stimolarli a fruire dei porte aperte organizzati a Roma e Milano fra Novembre e Dicembre.
QR CODE is trendy:
Diversi i negozi online offrono la possibilità di realizzare Vestiti e T-shirt con codici Qr creati con messaggi di testo o contatti personali. C’è chi disegna quadri ispirandosi a questo codice, scrive in versi di una poesia o addirittura marchia a vita il codice sulla pelle attraverso futuristici tatuaggi.
Insomma, banalizzando ce n’è per tutti i gusti ma è un’indicazione utile per stimolare la creatività riguardo le strade, più o meno sensate, che questi codici a quadratini possono prendere.
E ricordate che non di solo QR Code vive l’uomo, ecco un interessante post sull’argomento 2D Code che prende in esame anche i Microsoft Tag.
E che il Code sia con voi.