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[INFOGRAPHIC] 2012, un anno di Social Media

L’arrivo di Pinterest, il dominio di Facebook su G+ e il suo flop in borsa, l’acquisto di Instagram e il suo boom di utenti, il successo dei Tweet televisivi e del profilo del Papa, la conferma di LinkedIn, il tormentone del GanGnam Style… Per chi quest’anno si fosse perso qualcosa o per chi ha la memoria breve ecco un’infografica che riassume mese per mese tutti i principali avvenimenti del mondo “Social” del 2012. Una rapida carrellata utile a capire quali trend sono stati cavalcati con successo e a ipotizzare le nuove derive digitali del 2013. 
Noi siamo pronti a iniziare il nuovo calendario. Dal muro però non toglieremo questo, guardarsi alle spalle aiuta a scegliere meglio.
E con questo auguro a lettori affezionati e casuali inciampatori di google SERP un BUON ANNO! 

[DATI] Pinterest in Italia. Update Novembre 2012. E' meglio Instagram?

E’ passato un anno dal boom di Pinterest e dai picchi di notizie, post e commenti che hanno mobilitato tutto il mondo dei Digital Market. Tutti in cerca del killer social network da proporre ai clienti.
Già a Marzo mi chiedevo se valesse la pena inserire Pinterest nella propria strategia di Social Media Marketing. Allora i dati sul mercato italiano mostrava una base utenti ancora poco matura numericamente (240 mila/mese) ma il nuovo social network lasciava intravedere buone potenzialità come strumento di analisi del marcato, un vero specchio degli interessi degli utenti per quanto riguarda: settori, prodotti, stili di comunicazione (soprattutto Visual). Due mesi dopo, a Maggio, gli utenti erano cresciuti fino a raggiungere una quota stimata di 360 mila visitatori al mese (fonte Google AdPlanner). Ancora troppo pochi però per suggerire investimenti di tempo ai clienti.

Intanto il tempo passa e Pinterst continua la sua ascesa, sicurmente meno rapida che nel paese d’origine (gli Usa) ma costante. E’ di qualche giorno fa la notizia dell’ingresso del Social Network delle puntine nella Top 50 ComScore dei siti più visitati negli Stati Uniti con oltre 25 milioni di utenti. In Italia siamo molto indietro, le stime parlano di un numero vicino ai 500 mila visitatori. Se si pensa che per altri social network come Twitter, Linked In e Google+ parliamo di numeri variabili tra i 2 milioni e mezzo e i 3 milioni e 600 mila visitatori mensili appare utile piuttosto di disperdere tempo su un nuovo canale, per quanto affascinante, concentrarsi meglio su quelli già esistenti con più alto potenziale di pubblici.

Qualche cliente obietterà: “Ma tutti ne parlano e poi il mio brand ha una grande quantità di materiale visual e vorrei sfruttarlo su piattaforme verticali”. Benissimo, proviamo a fare un Benchmarking sulle 3 piattaforme con caratteristiche social più utilizziate in ambito fotografico: Pinterest, Flickr e Instagram.
Mentre Flickr (75° nel rank Alexa) e Pinterest (92° nel rank Alexa) riscuotono un interesse pressochè costante nell’arco dell’anno vediamo come da aprile, data dell’acquisizione da parte di Facebook, Instagram (133° nel rank Alexa pur non offrendo una versione desktop) balza in testa alle preferenze degli Italiani. Questo è solo il primo dei diversi motivi per cui Instagram appare più indicato di Pinterst all’inserimento fra i touch point del brand. Trattandosi di uno strumento Social quasi esclusivamente Mobile (rispetto a Pinterest che esprime il suo meglio nella versione desktop) Instagram rappresenta anche un modo per diversificare in maniera multicanale l’approccio al cliente. Ultimo fattore a far pendere l’ago della bilancia versi il tool per la produzione di foto vintage è la presenza in Italia di tutta una serie di community geolocalizzate, piccole ma attivissime, i cosiddetti: Instagramers che possono essere coinvolti con successo in iniziative creative brandizzate.

[APP] Hashtagraphic e la produzione di contenuti social

Io sono tra quelli che mixa rientro morbido e frenesia creativa da cervello riposato. In questi giorni sto collaudando un po’ di tool in vista dei nuovi progetti digital in ballo. Ieri è stato il momento della chat social di Branch, oggi invece mi sto concentrando su qualche app che permetta di rispondere immediatamente a quei clienti che sostengono scettici di fronte a una proposta di attività social: “io non ho molto da dire”.

Un modo interessante per mostrare quanto sia facile creare contenuto arriva da Hashtagraphic, un’app gratuita che aggrega all’interno di un’infografica i post Twitter e Instagram associati a uno specifico hashtag. L’intuizione è quella utilizzare un’applicazione simile per creare materiale tipicamente “social” in pochi clic partendo da contenuti già esistenti ma normalmente disposti in modo sparso nei social network.
Un esempio pratico: in questi giorni sto lavorando a un progetto per una multisala cinematografica. Immaginate cosa si possa fare in termini di contenuti aggregando i tweet degli utenti che rispondono alle call to action sui film tematici o che twittano mini-recensioni su specifiche proiezioni.

Ecco un esempio simpatico con la declinazione calcistica di titoli di film celebri.

[Case History] Ispirazioni Social: i casi di Burberry, Philips, Illy e Oral-B

Dopo qualche giorno di assenza rieccomi con qualche riga per condividere quattro iniziative “social” in cui mi sono imbattuto e che mi sembrano d’ispirazione per progetti in ambiti simili sia per le riflessioni positive che per quelle negative o pseudo tali.
Iniziamo con un progetto internazionale, quello Burberry che ormai – non è l’unico – da un anno porta online l’esperienza delle sfilate, arricchendola sempre di nuovi elementi. Si parte dal livestream della sfilata mixato ad aggiornamenti del canale Twitter in tempo reale. Durante le sfilate ora è possibile anche acquistare i capi in tempo reale. Strategica anche la scelta dell’utilizzo di Instagram tramite il profilo di un famoso fotografo che risulta essere l’utente con più follower in Inghilterra. Insomma il mondo della moda è in piena Social fever.
La seconda esperienza è di carattere nazionale, ed è quella di Oral-B. La Wow Experience che ha come testimonial Claudia Gerini ha concluso la sua prima fase, quella di recruiting, e dal 14 novembre si attende il web show.

Intanto i numeri sono discreti ma non eccezionali: una fanpage facebook da 24 mila fan, quasi 200 candidature per far parte del web show e si attende il picco più importante nel momento della messa online di questo “misterioso” show. Tra ingaggio della Gerini e di Ciccio Valenti e i costi sparsi del progetto tra cui mi pare importante quello del seeding e dell’adv facebook sarà fondamentale contare qualche migliaio di accessi ai contenuti prodotto altrimenti il rischio flop è dietro l’angolo. Sono davvero curioso di vedere cosa tireranno fuori i creativi dietro questo progetto.
Meno pretenzioso ma forse con un riscontro maggiore l’iniziativa di storytelling di Illy. Un trend del web che qui mi sembra interpretato in modo interessante. Si chiama Coffee is ed è un concorso creativo di cui si è conclusa da pochi giorni la fase di candidatura delle mini-storie. 17 temi da cui partire per raccontare tramite un post (condivisibile, commentabile e votabile) la propria piccola storia, il proprio pensiero con sempre sullo sfondo l’aroma del caffè. Qualche migliaio di storie scritte e 130 mila pageview (ad occhio). Tra montepremi e numeri generati mi sembra un progetto davvero riuscito.

Chiudo questa rassegna con un progetto localizzato. Lo scenario è quello di Milano e l’iniziativa, promossa da Philips e Wired: Led Your City. La piattaforma scelta per ospitarla è una pagina Facebook che nelle ultime ore sta registrando una crescita numerica di Fan. Non è ancora chiaro cosa succeda a seguito delle segnalazioni degli utenti fatto sta che la call to action invita a caricare immagini o segnalare vie particolari individuate in una piantina della città e da associare a concetti di illuminazione (al led), emozione o vista speciale. In questo caso la promozione di una brand unita al concetto di responsabilità urbana/civica e alla localizzazione dell’iniziativa mi sembrano da prendere come riferimento ma in primis attenderò la fase due per capire se ci sarà un seguito meno meno virtuale e più reale a questo primo momento.

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