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Innovazione nel Retail, ecco come sarà il negozio del futuro.

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Il punto vendita fisico sta cambiando, questo è chiaro. In realtà, se pensiamo alla storia stessa del negozio (vedi slide sopra), la mutazione è insita al concetto stesso di servizio retail. Sta cambiando il suo ruolo nel processo di acquisto dell’utente e sta cambiando anche strutturalmente con l’integrazione di supporti tecnologici importanti sia in processi gestionali di back-end che in fasi di relazione front-end con il pubblico.tecnologia-nei-processi-retail
Da qualche anno gli Osservatori del Politecnico di Milano monitorano e tracciano puntualmente la mappa del cambiamento. Ecco i punti chiave e una serie di dati della ricerca 2017 presentati durante il convegno di quest’anno dal titolo: IL RETAIL DEL FUTURO: TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

  • La spesa in innovazione digitale nel Retail vale circa il 20% del totale degli investimenti
  • Il 91% dei top retailer implementa almeno un’innovazione a supporto della customer experience nel punto vendita come chioschi, touch point e sistemi per l’accettazione di pagamenti innovativi, seguite da quelle di back-end trainate da CRM e sistemi di monitoraggio dei clienti in store.

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  • Per il 64% dei retailer italiani lo store del futuro sarà un punto dove i consumatori interagiranno attraverso i cinque sensi con il brand

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  • Per i top retailer italiani la principale sfida dello store del futuro sarà offrire una customer experience efficace e appagante per consumatori molto diversi e per uno stesso consumatore in cui convivono bisogni e comportamenti differenti in momenti differenti. In questo contesto l’innovazione passa attraverso quattro cantieri: integrazione omnicanale tra il negozio e le iniziative digitali (indicato dal 57% del campione), offerta di nuovi servizi (più o meno) correlati al business del retailer (23%), introduzione e sviluppo di innovazioni digitali (13%) e ideazione e lancio di nuovi format di negozio (7%). Esperienza evoluta, corsi di formazione in store, realtà virtuale e aumentata, negozi itineranti, negozi esponenziali, servizi di prenota e ritiro o di consegna dei resi sono solo alcune delle innovazioni in atto.
  • Tante le start-up che contribuiscono in maniera verticale all’innovazione sviluppando tecnologie in grado di semplificare, velocizzare e personalizzare il processo d’acquisto,  sviluppare un customer journey esperienziale, fidelizzare il cliente, rendere fluida l’esperienza d’acquisto.

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  • Con la crescita dell’e-commerce e dell’accesso online alle informazioni in grado di influenzare le decisioni d’acquisto la sfida per i retailer si gioca su nuove dimensioni del Tempo e dello Spazio nelle relazioni con un consumatore. L’utente verso cui trovare risposte/soluzioni è: sempre più veloce, iper-informato, razionale, opportunista e giustamente critico.
  • La ricerca 2017 ha permesso di identificare 4 modelli di Infinite Customer Journey, disegnati non più come una sequenza lineare di “tappe”, ma come un’esperienza fluida, abilitata da tecnologie digitali che ingaggiano in modo continuo il cliente sia all’interno sia all’esterno dello store.

Ecco infine un’infografica riassuntiva dei principali dati e trend.
Osservatori-retail-infografica
 

Quanto deve essere lungo l'oggetto di una newsletter?

Che abbia obiettivi commerciali o anche solo informativi si fanno tanti sforzi in fase di costruzione  e pianificazione di una newsletter. Immagini, header, contenuti, testi, orario di invio. Eppure l’elemento più importante in grado di decretare il successo o il fallimento di una campagna DEM è spesso il più piccolo e quello dato quasi per scontato: l’oggetto della mail.
L’oggetto di una newsletter spesso è didascalico, il cliente ci vorrebbe sempre, o quasi, il nome del brand dentro anche se magari è già contenuto nel nome del mittente. Qualche volta si cerca di riassumere nel subject tutti, ma proprio tutti, i contenuti della newsletter, altre volte ci si sbizzarrisce in personalizzazioni varie (es. “Nome Utente, non perdere questa occasione”). Tutto giusto e allo stesso tempo tutto sbagliato. Dipende da caso a caso ovviamente ma intanto analizziamo il primo particolare: quanto deve essere lungo l’oggetto della newsletter “ideale”?
L’era della Mobile experience, quella in cui l’utente naviga più da dispositivi e su schermi di piccole dimensioni che su computer fissi, impone o quantomeno suggerisce, un vincolo di sintesi e immediatezza.
Da un’analisi effettuata da L2 sull’attività DEM di 77 brand per un totale di 3911 mail analizzate è emerso come mail con oggetti lunghi fino a 10 caratteri registrino in media tra l’1% e il 4% di aperture in più rispetto a mail con oggetto più esteso. Non percentuali assurde, sia chiaro, ma con la numerosità di certi database avere il 4% di aperture in più significa che su un invio verso ad esempio 200.000 mila utenti (nemmeno tantissimi) potrebbero aprire la mail 8.000 utenti in più o in meno a seconda della lunghezza dell’oggetto. Li buttiamo via?
Lunghezza-ideale-oggetto-mail-DEM
Partiamo dal fatto che, sempre dall’analisi L2, la lunghezza media degli oggetti delle varie newsletter, sia diminuita leggermente dal 2016 al 2017 passando da 43 a 38 caratteri. Bene ma forse ancora non basta. I telefoni tipicamente troncano le linee di soggetto a 35 caratteri per cui sarebbe questa la lunghezza massima ideale per rendere la frase leggibile per esteso dall’inizio alla fine.
Ovvio che poi occorra scriverci dento le “cose giuste” e che sia sempre utile e buona norma, soprattutto nel caso di invii verso un numero consistente di indirizzi, effettuare degli A/B test cambiando subject e verificare il relativo open rate scegliendo l’oggetto più performante tra quelli testati.
Verificheremo in un altro momento se, oltre al numero di battute, esistano dei temi, delle parole o delle emoji (quest’ultime molto usate negli ultimi anni ??⏰?⚠️) più motivanti rispetto ad altre per garantire un open rate maggiore.
 
 

I 20 siti di Cucina e Ricette più visitati al mondo a Maggio 2017

Siete in cerca di siti che rappresentino best practice nel settore food? Volete portarvi a casa piccole indicazioni utili a sviluppare il sito web per un brand del settore o un sito per un foodblogger? Sarà bene partire analizzando la classifica dei siti di ricette più visitati al mondo nel settore Cooking & Recipes. Ecco quella del mese di maggio 2017.
Chart-Cooking-Recipes-Best-Website-May2017
Da un’analisi effettuata sui dati Similar Web il primato è chiaro e netto e va al sito CookPad (vedi screenshot sotto) che di fatto si presenta né più e né meno che come un Pinterest verticale sul mondo ricette. Una community di utenti con la possibilità di inserire le proprie creazioni e cercare ovviamente quelle degli altri per parole chiave. C’era n’era davvero bisogno? Le 86 milioni di visite nel mese di Maggio (il 60% provenienti dal Giappone), farebbero rispondere di SI. Non banale rilevare che il 76% del traffico al sito arriva da Mobile.
CookPad - Homepage

Da CookPad copierei il modello pachwork stile Pinterest e l’estrema semplificazione Mobile Oriented.

A proposito di Mobile Oriented vale la pena condividere anche l’impostazione del sito con il maggior numero di visite da mobile nella TOP20 di Maggio. Si tratta di nefisyemektarifleri.com, un sito turco che in realtà forse ha più il demerito di aver una cattiva UX desktop che una straordinaria UX Mobile. Tuttavia anche qui ci sono spunti interessanti.

 nefisyemektarfleri      nefisyemektarifleri recipes

Da Nefisyemektarifleri copierei il menù in evidenza sotto lo slideshow con le Icone esemplificative delle varie voci e la disposizione in lista delle ricette senza nessuna complessità aggiunta.

Altro sito da segnalare è Dianping e, anche se visitandolo ci capirete poco, a meno che non sappiate leggere gli ideogrammi cinesi, di fatto è una best practice per i tempi di permanenza, secondo solo all’Italiano Giallo Zafferano. Il primo di questi due siti è un po’ un outsider in questa classifica in quanto posizionato sul tema recensioni del settore ristorazione (in stile Yelp o TripAdvisor)  e su quello dei buoni sconto alla Groupon. Il secondo, Giallo Zafferano, come sappiamo tutti è un vero e proprio portale per appassionati di cucina con ricette, suggerimenti e una gigantesca coda lunga di Blog indipendenti iscritti al network che hanno proliferato sotto il suo cappello generando il 36% delle visite al sito.
Dianping

Da Dianping copierei la sezione con le offerte in evidenza.

  giallozafferano-blog

Da GialloZafferano copierei Il doppio menù che permette agli utenti di muoversi a livello di portale su tipologie diverse di contenuti e a livello ricetta, con tipologie diverse di portate.

Continuando la rassegna dei siti con le migliori performance in classifica troviamo Delish, il sito con il maggior numero di pagine visite per ogni visita (oltre 6 page/visit). Un sito con un’interfaccia perfetta per il settore con immagini grandi e eye-catching e un’ottima resa sia nella versione Desktop che Mobile.
delish delish_recipes

Da Delish copierei l’approccio da Magazine che alterna le singole ricetta a gallery tematiche contenenti più ricette e la capacità di suggerire altri contenuti contestuali con quello visualizzato facendo restare l’utente sul sito.

Chiudiamo questa mini rassegna di siti di settore con Tudogostoso, il leader brasiliano del settore ricette che si posiziona al primo posto di questa chart per la più bassa frequenza di rimbalzo. Chi arriva sul sito tendenzialmente ci resta probabilmente grazie al mix di contenuti, non solo ricette ma anche articoli sull’alimentazione, e all’importanza data alla community grazie alla possibilità di votare le ricette che finiscono poi in diverse chart.

tudogostoso tudogostoso best recipes tudogostoso users

Da Tudogostoso copierei la presenza del rating delle ricette e la valorizzazione degli utenti (user della settimana)

Chiaramente in questo post ho citato solo alcuni dei siti più noti e visitati del settore. Non è detto che siano i migliori in termini di User Experience o Design, anzi molti hanno limiti evidenti, ma di fatto sono quelli che grazie al posizionamento nei motori di ricerca, alla brand awareness e alle funzionalità sono riusciti a far crescere nel tempo la propria base utenti e la qualità del proprio traffico. Il mio consiglio è di visitare tutti i siti presenti in classifica e tirare giù, come ho provato a fare in questo breve post, una checklist di possibili “cose da imitare”.