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[Dati] Come stimare la reach di una pagina Facebook di cui non sono amministratore

Perché i vostri post siano visualizzati su Facebook occorre investire. Questo è pacifico e quasi tutte le grandi aziende (e ribadisco “quasi”) hanno capito che di fianco all’investimento per la produzione dei contenuti bisogna prevederne un altro in acquisto di pubblicità a supporto della visibilità degli stessi.
Per questo motivo mi capita sempre più spesso di dover rispondere alla domanda di clienti che chiedono: “quanto dovrei spendere per ottenere la giusta visibilità?“. Ovviamente la risposta giusta non esiste e la mia contro-domanda è: “cosa vuol dire per la tua azienda avere la giusta visibilità? Raggiungere il 100% degli utenti in target? Parlare solo con i propri fan? Far passare i messaggi verso una nicchia di consumatori su cui è pensato lo specifico contenuto”. Ambire al mondo, al territorio nazionale o solo a fetta specifica di consumatori è una scelta strategica aziendale di più alto livello rispetto alla consulenza pubblicitaria social.
Lato mio, cerco di supportare i clienti fornendo alcuni punti fermi. Il primo, e forse il più grande, ha a che fare con competitor e ad aziende affini per settore, anche se non concorrenti diretti, rispetto ai quali risulterà fondamentale risultare quantomeno allineati in termini di visibilità. Insomma, sicuramente essere visibili almeno in media rispetto al settore è l’obiettivo minimo da porsi.
Il secondo passaggio è quello in cui occorre capire qual è l’effettiva visibilità dei post delle aziende con cui ci si confronta visto che Facebook mostra pubblicamente solo il le interazioni (like, share e commenti) e non la Reach. E’ necessario quindi capire con quale formula, per le pagine di cui non si è amministratore, si possa arrivare a stimare il volume di utenti raggiunti mediamente partendo dal dato pubblico delle interazioni.
Per farlo parto dai dati in mio possesso, quelli delle mie pagine:

  1. estraggo gli insight delle pagine di brand o settori affini a quello per cui sto effettuando l’analisi.
  2. dagli insight calcolo il rapporto tra interazioni e reach medio totale di quelle pagine
  3. faccio una media di quel valore calcolato su quante più pagine posso (in modo da avere valori statisticamente attendibili).
  4. calcolo (a manina) il numero medio di interazioni dei post delle pagine di cui voglio sapere la reach
  5. Infine stimo la reach di quelle pagine utilizzando questa formula:

Interazioni medie per post della pagina di cui voglio stimare la reach
rapporto medio interazioni / reach delle pagine di cui sono amministratore

Chiaramente è solo una stima quindi i dati reali possono variare per eccesso o per difetto in base a quanto i community manager delle pagine confrontate e analizzate siano capaci di creare post performanti sopra o sotto la media. Spesso però questo calcolo è riuscito a darmi indicazioni attendibili per non lavorare alla cieca e chiedere al cliente i classici 1000 euro al mese per la promozione quando magari gliene servirebbero molti di più o magari anche basterebbero meno.
Per chi non amministra molte pagine e trova difficile calcolare la media dei rapporti tra interazioni e reach può essere utilissima un’analisi come quella di Socialbakers  pubblicata da Statista che mostra il rapporto tra interazioni e visibilità dei post. Nel grafico sotto sono specificati dei range ma possono essere utili a dire cose come: “caro cliente se vuoi avere ad esempio tra le 100 e le 500 interazioni per post come succede nella pagina del tuo competitor allora devi investire per raggiungere una reach di circa 25.000 utenti”.
Rapporto tra Portata e Interazioni
 
Chiaramente i miei sono approcci empirici basati su necessità quotidiane e a seguito di tentativi diversi ma credo, con questo approccio, di aver trovato una quadratura all’esigenza di misurare l’audience dei competitor senza la necessità di utilizzare strumenti a pagamento (che magari è la strada più rapida ma anche la più onerosa).
Che ne pensate? Voi come fate?

[TREND] Instagram, il social network su cui puntare per il futuro. Ecco perché.

Mettendo insieme un serie di recenti indagini condotte da eMarketer, Pew Research e L2Inc. sulla crescita dei social network negli Stati Uniti emerge un dato inequivocabile: entro il 2018 Instagram sarà adottato con un alto grado di partecipazione attiva da un terzo della popolazione internet.
Se partiamo da alcuni dati certi, ovvero che nel 2014 Instagram ha superato Twitter per numero di utenti e frequenza di accesso alla piattaforma e che gli stessi utenti mostrano oggi maggiore propensione all’interazione con i profili di brand presenti sul social è praticamente impossibile tenere relegato questo canale come puro satellite della nostra attività Facebook.
Vediamo nel dettaglio le rilevazioni effettuati e le proiezioni per il futuro.
TREND E VARIAZIONE PERCENTUALE DELLA CRESCITA DELLA BASE UTENTI DEI PRINCIPALI CANALI SOCIAL E PERCENTUALE RISPETTO ALLA POPOLAZIONE INTERNET (U.S.) ENTRO IL 2019.
In questo caso appare evidente il salto degli utenti avvenuto lo scorso anno e che, probabilmente con un minimo scarto temporale, avverrà anche in Italia tra questo e il prossimo anno. Dal 2013 al 2019 la base utenti passerà a coprire dal 12% dei navigatori internet us. a ben il 33,6%, seconda solo alla copertura Facebook (51%) e di parecchio sopra Twitter che probabilmente si arresterà al 20,8%.
trend di crescita Social Network 2013-2019  Percentuale di utilizzo dei Social
(FONTE: eMarketer e L2inc.)
FREQUENZA DI UTILIZZO DEI SOCIAL MEDIA.
I dati di Pew Research (vedi grafico) mostrano quanto sia frequente e secondo solo a Facebook l’utilizzo di Instagram. Quasi la metà, il 49% degli utenti, lo utilizza tutti i giorni contro il 36% dei twitter user o il 13% di quelli LinkedIn. Questo mette in evidenza l’importanza di offrire contenuti nuovi con una frequenza importante. Sempre Pew Research ci dice che il 94% degli utenti con un profilo Instagram possiede anche un profilo su Facebook per cui sarebbe poco efficace duplicare o rilanciare un gran numero di contenuti già presenti sull’altra piattaforma quanto invece la capacità di proporre un piano editoriale ad hoc.
Frequenza di utilizzo dei social network
(FONTE: PEW RESEARCH CENTER)
DIMENSIONI ED ENGAGEMENT RATE INSTAGRAM PER SETTORE MERCEOLOGICO
Suddividendo i profili di brand analizzati nello studio L2 sull’engagement Instagram nel 2015 è visibile quanto il settore Automotive abbia community con il maggior tasso di interattività mentre sul fronte delle dimensioni sono l’abbigliamento sportivo e il mondo fashion più in generale a registrare maggior numero di follower.
Per dimensioni non scherzano nemmeno le community del settore Retail con una media di quasi un milione di utenti e un numero rilevante di pagine nella top 200, un mercato ad alta competitività.
Per quanto riguarda la tipologia di post pubblicati le foto rispetto ai video rappresentano quasi sempre oltre il 90% dei contenuti. I brand più propensi alla produzione video sono quelli di Sportwear e soprattutto di Consumer Electronic, quest’ultimo con il 13% di video sul totale dei contenuti pubblicati.
ENGAGEMENT RATE INSTAGRAM PER SETTORE MERCEOLOGICO
(FONTE: L2inc.)
Nei prossimi post continuerò questo focus su Instagram cercando e condividendo qualche ispirazione e best practice.
Restate connessi, scattate, filtrate e Regrammate!
 

[Benchmarking] I brand Sportwear sui Social Network. La forza di Instagram

Oggi condivido una fotografia sul mondo social dei brand di abbigliamento sportivo con l’aiuto dei dati di un’analisi di L2.  Quasi tutti i 59 top brand analizzati sono presenti sui principali Social Network (facebook, twitter, youtube, instagram, pinterest e google+) anche se Facebook resta quello più importante per l’obiettivo di veicolare traffico verso il sito internet/ecommerce. Dall’analisi emerge infatti che il 60% del traffico al sito proveniente dai Social arriva da Facebook.
Interessante d’altra parte il focus sulle dimensioni, la crescita e l’engagement rate dei vari canali nell’ultimo anno. Se da una parte è prevedibile che le dimensioni maggiori per numero medio di fan siano quelle di Facebook è meno scontata la leadership di Instagram sia per quanto riguarda il tasso di crescita (+226%) che per il livello di interazione (1,50%). sports-social-brand
(Source: L2 Inc.)
Dunque Instagram sembra essere un territorio migliore e più coinvolgente rispetto a Twitter e Pinterest per la promozione dei brand di settore. Vediamo quindi quali sono gli Account con maggior numero di follower e migliori percentuali di crescita. Best practice assolute sono Nike, Adidas e Vans che portano dietro di se la forza di sub-culture fortemente identificate con lo stile del brand.
sportswear-instagram-brand-top10
(Source: L2 Inc.)
Chiudiamo quindi con qualche esempio di post Instagram dei brand sul podio.
Nike, con questo selfie del calciatore del Barcellona Neymar, dimostra di fare un uso perfetto dei testimonial per creare contenuti adatti a questo canale.
Nike, Instagram. Best Practice
Qualche giorno fa invece Adidas racconta così il maltempo e la neve per le strade di New York con tanto di geo-localizzazione della foto. Tempo meteorologico e real time marketing.

Adidas, Instagram. Best Practice

Infine Vans che caratterizza la sua presenza su Instagram con diversi canali verticali (@vansskate, @vansbmx66, @vans.custom.culture, @vansgirls, @vanswarpedtour) ripesca e valorizza anche le foto degli utenti, una community di lover molto attiva.
Vans Off The Wall su Instagram