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Tutti gli articoli di Vincenzo Dell'Olio

Regram Instagram: è lecito ripostare foto di altri utenti?

Regram Instagram
Il regram Instagram è una pratica consentita? Si possono utilizzare foto di altri utenti nella propria strategia di contenuti senza violare il diritto d’autore?
Si tratta di una questione abituale quando con clienti e community manager si parla di possibili piani di contenuti Instagram e su come poter valorizzare UGC che racconterebbero un brand meglio e con meno investimento di quello che l’azienda stessa potrebbe fare.
Volendo dare la risposta più esaustiva possibile come in quasi tutti i temi digital anche in questo caso quella giusta è: DIPENDE.

Su Instagram, come in tutti i canali digital e non, l’utilizzo e la riproduzione di un’opera di qualsiasi tipo di terzi è legato all’autorizzazione – che sia a titolo gratuito o a pagamento – concessa da parte del proprietario dei contenuti.
Per questa ragione nella pagina in cui sono illustrate le condizioni d’uso di Instagram è esplicitato quanto segue:

 

L’utente afferma e garantisce: (i) di essere proprietario dei Contenuti pubblicati sui Servizi o tramite essi o di avere comunque il diritto di concedere i diritti e le licenze stabiliti nelle presenti Condizioni d’uso; (ii) che la pubblicazione e l’uso dei Contenuti sui Servizi o tramite essi rispetta, non abusa o trasgredisce i diritti di terzi, inclusi, a titolo esemplificativo, il diritto alla privacy, i diritti di pubblicità, i copyright, i marchi commerciali e/o eventuali diritti di proprietà intellettuale; (iii) di accettare il pagamento di tutte le royalty, le spese e altre somme dovute in merito ai Contenuti pubblicati sui Servizi o tramite essi; (iv) di disporre dei diritti legali e della capacità giuridica per aderire alle presenti Condizioni d’uso nella propria giurisdizione.

 

Poi Instagram stessa sottolinea come in casi estremi l’utente possa tutelare il suo diretto di proprietà segnalando le violazioni e che un account corra il rischio di essere disabilitato solo in caso di violazioni reiterate:

 

Forniremo gli strumenti necessari alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale dell’utente. Per maggiori informazioni sulla segnalazione di violazioni della proprietà intellettuale, si invita a visitare il sito: https://help.instagram.com/customer/portal/articles/270501
Qualora l’utente non rispetti ripetutamente i diritti di proprietà intellettuale di terzi, disabiliteremo il suo account nei casi in cui lo riterremo opportuno.

 

Detto ciò è dunque chiaro che, per non rischiare, anche quando il riutilizzo del contenuto è apparentemente innocuo e l’utente sembra addirittura addicted del brand per cui state effettuando il re-posting, occorre chiedere sempre l’autorizzazione esplicita all’autore. Viceversa, anche se lo si citasse come autore, un minimo di rischio lo si corre sempre, soprattutto se lo si fa in una pagina di brand che ha scopo di lucro e che in qualche modo possa stuzzicare a qualche utente l’idea che ci possa guadagnare su dei soldi (cosa anche legittima).
Nella pratica io consiglio sempre di:
  • scrivere un messaggio all’autore del contenuto che si vuole regrammare o meglio ancora commentare pubblicamente il contenuto di interesse complimentandosi con l’utente e chiedendogli il permesso di ripostarlo sul proprio profilo (vedi esempio di seguito con il commento di EasyJet al post dell’utente)Regram Instagram request
  • se si vuole modificare la foto occorre specificare anche quel tipo di modifica (es. “ci consenti di utilizzare questo scatto sul nostro profilo magari migliorando la luminosità?”) altrimenti la si usa esattamente con i colori e le dimensioni dell’originale (consiglio sempre questa strada per apparire al massimo autentici e non toccare l’orgoglio creativo di aspiranti fotografi)
  • fare uno screenshot dell’autorizzazione concessa, onde evitare che poi venga cancellato il post originale e non ne resti traccia
  • dopo l’approvazione scritta fare un regram che tenga visibile nella foto l’autore e, se fa gioco, citarlo anche taggandolo nella didascalia testuale dei post. (vedi esempio precedente tradotti in post da EasyJet dopo aver ricevuto approvazione). Regram Instagram case history EasyJet
Compreso l’approccio è ovvio che il regram, per quanto semplice e dunque stuzzicante possa essere, possa entrare a far parte della content production ma non è detto che sia sempre l’attività migliore per qualsiasi brand. Tuttavia sono diverse le case history di cui cito:

 

Mulino bianco che lo scorso anno ha messo in piedi un’operazione basata sui regram di influencer coinvolti per produrre scatti e fotoritocchi di qualità.
mulino bianco instagram mulino-bianco-instragram-influencer1
Philadelphia Italia che periodicamente, anche se ora meno spesso rispetto a un anno fa, pubblica post di utenti con diversi livelli di seguito.
philadelphia-instagram-regram
EasyJet, già citato prima, che si racconta pubblicando nel proprio profilo internazionale foto quasi esclusivamente create degli utenti in volo o durante la permanenza in mete raggiunte con questo vettore.
Regram Instagram case history

[Trend] Le ricette di Pasqua più cercate e condivise

Chi si occupa di comunicazione in ambito food sa che ogni anno ci sono due picchi importanti per quanto riguarda l’interesse degli utenti in tema ricette: Natale e Pasqua.
In questi periodi conoscere le preferenze e i trend di ricerca a tema diventa fondamentale per proporre contenuti performanti e visto che Pasqua sta per arrivare è bene non farsi trovare impreparati. Ecco dunque 5 delle ricette tipiche pasquali con maggiore tasso di viralità online negli ultimi 12 mesi:

  • Agnello al forno con patate, un must della tradizione che nella versione di Fan Page Cucina ha registrato fino ad oggi oltre 10 mila share su Facebook.

Ricetta Agnello al forno con patate

  • Il Casatiello, un piatto salato della tradizione napoletana con formaggio, salumi, pancetta, provola e uova. Nella versione pubblicata da Tribù Golosa lo scorso anno ha registrato ben 7.400 condivisioni.
  • La Pastiera, altra istituzione della cucina partenopea. Un dolce che viene definito una “poesia”. Sempre nella versione di Tribù Golosa supera i 2 mila share ma non è il solo post su questo piatto, il web è pieno di ricette altrettanto condivise.
  • La Colomba, restando in tema dolci è impossibile non citare quello pasquale per antonomasia. Nella versione proposta da Anna Moroni (La prova del cuoco) si accaparra 2.400 condivisioni ma nella versione senza glutine di Un cuore di farina senza glutine ne raggiunge addirittura 14 mila.
    colomba-senza-glutine
  • La Lasagna infine, un must della cucina italiana buono per tutte le stagioni ma che a Pasqua registra picchi di interesse sopra la media. Infinite le sue varianti, in questo caso citiamo quella che ha riscosso il maggior numero di condivisioni nell’ultimo anno, ben 27.600, una versione bianca con zucchine, speck e scamorza, pubblicata da Dolcissima Stefy uno dei blog del circuito di Giallo Zafferano.

Ovviamente per semplicità ho citato solo alcune delle versioni di questi piatti presenti online in centinaia di versioni. Per vedere quale fra questi è più cercato dagli utenti ci viene in aiuto Google Trends.
Dal grafico con le performance delle ricette dei 5 piatti negli ultimi 2 anni un po’ a sorpresa la ricetta della pastiera appare come la più cercata nei periodi pasquali superando anche quella della colomba, al secondo posto. Terzo gradino del podio, anche qui inaspettato, per il casatiello. Chiudono la cinquina l’agnello (arrosto o in padella che sia) e le lasagne.
trend ricerche ricette di pasqua
Dall’analisi geografica le due ricette napoletane, pastiera e casatiello, mostrano un’evidente concentrazione di interesse al sud ma, mentre il secondo resta peculiarità meridionale, la pastiera si conferma invece un dolce pienamente esportato a livello nazionale occupando la seconda posizione praticamente in tutte le regioni settentrionali dietro le lasagne.
Condivida questo post chi ha già l’acquolina in bocca. 😉

Quando intercettare gli utenti che cercano Idee regalo per San Valentino e Natale

san valentino cuore
Guardando la TV, sfogliando giornali o navigando online ogni anno si ha la sensazione che le campagne promozionali sulle idee regalo per Natale o San Valentino inizino prima. E sensazioni a parte per quanto non facciano statistica ricevo anche richiese esplicite di “anticipare i tempi” per essere i primi a intercettare la domanda. Tra un po’ nella logica di muoversi prima degli altri vedremo pubblicità su gioielli o “momenti di imperdibile romanticismo” già dal 2 di gennaio e promozioni su trenini, costruzioni e altri giochi per grandi e piccini mentre facciamo l’ultimo bagno al mare.
Ma è giusto anticipare i tempi su queste ricorrenze, e di quanto? È davvero un atto strategico o certi messaggi rischiano di fare l’effetto della balla di fieno che rotola in un deserto d’attenzione?Cercando di rispondere a questa domanda ho dato uno sguardo alle ricerche degli utenti con query “idee regalo” declinate per entrambe le festività citate o forse dovrei dire per entrambi questi momenti caldi del marketing: Natale e San Valentino.
Nel grafico di seguito ho evidenziato la settimana dell’anno che, negli ultimi 3 anni, ha preceduto la crescita netta di ricerche a tema e dunque quella in cui avrebbe senso partire con le attività di marketing sempre considerando che in quel periodo ancora saremmo in grado di intercettare meno di un quarto dei volumi di ricerche dei giorni di picco.
trend ricerche san valentino e natale
Per il Natale abbiamo quasi sempre avuto momento di picco nei giorni tra il 14 e il 20 Dicembre. Tuttavia nel Natale 2016, forse il primo vero anno in cui tanti acquisti sono stati effettuati online con consegna espressa, sembra affermarsi la logica del last minute e dunque il momento di picco si è registrato tra il 18 e il 24. Questo però non significa che gli utenti hanno iniziato a muoversi più tardi ma che sono stati attivi fino all’ultimo minuto distribuendo maggiormente la curva delle ricerche. I dati mostrano come nell’ultimo natale il momento di vero inizio della ricerca è stato anticipato rispetto agli anni prima passando, come si vede nel grafico, dal 15/16 Novembre al 13. Pochi giorni, d’accordo, ma un’indicazione non banale quando si gioca in settori altamente competitivi.
Per  quando riguarda San Valentino la prima cosa che salta all’occhio è che in controtendenza con la maggior parte dei trend di ricerca online (che crescono più che altro perché cresce anche il numero di navigatori) le suggestioni di idee regalo per questa ricorrenza sembrano essere, nel 2017, meno utili e necessarie del passato con un picco che resta legato alla settimana che precede o comprende il 14. Anche il momento di inizio delle ricerche, per quanto sia sempre compreso tra il 22 e il 25 gennaio – indicazione utile a rispondere alla domanda iniziale del post – di anno in anno sembra perdere numero di ricerche. Da cosa dipende? È solo sintomo delle idee chiare degli utenti sui regali oppure aumentano i single? Perde di interesse il romanticismo attorno a questa ricorrenza? Probabilmente si ma l’unica conferma a queste ipotesi può essere fornita dai dati sui volumi di vendite dei vari player del mercato di anno in anno.
Un cosa è certa, cercando la risposta su quando fosse meglio iniziare a fare promozione online di prodotti e servizi regalo abbiamo raccolto due indicazioni forse ancora più importanti ovvero che:

  • per Natale è bene sponsorizzare e spingere fino agli ultimi giorni, pensando e fornendo, laddove non fosse presente un servizio di consegna fino a 24/48 prima del 24
  • per San Valentino, che la diminuzione di interesse di questa ricorrenza dovrebbe portare a una riformulazione delle strategie di marketing dei brand che puntano tutto o tanto su quel momento dell’anno (penso soprattutto ai marchi del Luxury)

Detto questo il consiglio su quando “scatenare l’inferno” della promozione delle idee regalo è:

  • per Natale dal 13 Novembre
  • per San Valentino dal 23 Gennaio 

Buon shopping a tutti.
V.