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Tutti gli articoli di Vincenzo Dell'Olio

I Social Network più usati al mondo ad Aprile 2018

Facciamo un refresh sui volumi dei Social Active user in giro per il mondo.

Che Facebook resti sempre, di gran lunga al primo posto della classifica social mondiale, c’è da aspettarselo per molto molto tempo ancora. I suoi 2,2 miliardi di utenti attivi in tutto il mondo confermano lo stato di diffusione e salute del social network di Zuckerberg.

Il dato più importante su cui riflettere riguarda le posizioni successive con le app di messaggistica che fanno capo sempre a Facebook ovvero WhatsApp e Messenger che, insieme, pur immaginandosi tantissimi utenti sovrapposti, rappresentano di fatto il secondo canale di comunicazione social più frequentato dagli utenti mondiali. È dunque qui che bisogna pensare e sviluppare le strategie future di brand con la possibilità di integrare nei propri touch point e sollecitare verso la propria rete di utenti un contatto diretto capace di fornire con frequenza risposte e contenuti di valore personalizzati. Bisogna prepararsi all’era del Chat Marketing e a controprova di questa affermazione c’è il quinto posto in classifica occupato da WeChat, app di chat leader nei paesi asiatici.

Al di là del secondo posto di You Tube vale la pena tracciare la sesta posizione del canale in maggiore ascesa degli ultimi 2 anni: Instagram e la dura esistenza di Twitter all’undicesimo posto ma minacciato dalla crescita lenta ma costante di altri due network usati da moltissime aziende a livello mondiale come LinkedIn o Pinterest.

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Internet Advertising 2017-2018, mercato da 3 miliardi. Crescono video e mobile.

Cresce il mercato dell’Internet Advertising, questo era prevedibile. Ma con quali logiche e quali prospettive? Durante il Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2017-18 dell’Osservatorio Internet Media, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano sono stati condivisi dati e riflessioni in proposito.

Partiamo dal valore complessivo del mercato pubblicitario che, con i suoi 15,8 miliardi nel 2017, è all’insegna della stabilità dopo i ribassi degli anni precedenti. Cresce la quota di mercato di Internet (+13%) e resta più o meno stabile quella della radio mentre perde qualcosa la TV (-2%) e sopratutto, ancora, la stampa (-7%).

dinamica-mercato-pubblicitario-italia-2017

Facendo un focus sull’internet advertising – – con una proiezione a questo 2018 è evidente quanto stia crescendo, in termini di formati, il peso dei video all’interno del mercato con un +25%  che porta questo format al secondo posto dietro la display (sostanzialmente banneristica). Terza per volumi di investimenti la search. Residuo il valore del formato e-mal che pure cresce con tavoli del 6-8%.
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Analizzando i device verso cui si investe si rafforza il ruolo del mobile che nel 2018 nella somma tra smartphone e tablet probabilmente andrà a superare l’investimento effettuato in Advertising su PC.

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Interessante la visione del peso degli OTT (over the top), quindi parliamo di attori come Google e Facebook, all’interno del mercato. Sono loro ad accaparrarsi due terzi delle quote dell’internet advertising (71% nel 2017 e 75% stimati nel 2018), un quadro che fa valere la loro presenza nel mercato quanto la metà dell’intero mercato di raccolta pubblicitaria TV divisa tra molti più operatori.

dinamica-mercato-pubblicitario-italia-2017-focus-OTT

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Partendo da questo quadro però non tutto è scontato e vale la pena cogliere le affermazioni, in parte provocatorie in parte molto molto fondate, del Prof. Giuliano Noci che afferma che “il Digital Advertising così com’è ora sta per morire“. In futuro, secondo il Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, non sarà il programmatic, seppure importante, a governare in modo assoluto il mercato ma si andrà verso lo “storydoing” – effettuato per lo più sulle properties aziendali – in grado di raccontare come la marca – capace di una rinnovata trasparenza e reciprocità verso l’utente – intende rispondere ai bisogni del consumatore.

Netcomm Forum 2018, i punti chiave per prepararsi al next retail!

Netcomm Forum 2018, i punti chiave per prepararsi al next retail!

Le vendite online crescono, come ogni anno da quando esiste il Netcomm Forum. Ma la novità di quest’anno non è tanto rappresentata dai 27 miliardi stimati per il valore degli acquisti online da parte degli italiani (+15%). Non è nemmeno la differenza di crescita tra acquisto di prodotti pari a 15 miliardi (+25%) e l’acquisto di servizi pari a 12 (+6%).

La notizia invece è che facendo una proiezione a 3 anni sul mercato mondiale seppure la crescita delle vendite continui nel 2021 la maggior parte del fatturato legato alle vendite di servizi e prodotti sarà ancora generata dai negozi fisici (circa l’82% vs l’88% attuale). 

ecommerce - prodotti vs servizi

crescita ecommerce worldwide

È così che il tema di come collegare online e punto venduta fisico in ottica omnicanale e di come portare l’innovazione tecnologica nello stesso per accrescerne l’appeal sui consumatori non è più uno dei tanti cantieri aperti ma è diventato l’argomento centrale dell’Edizione 2018 del Netcomm Forum. Di cosa parliamo: di marketing e retargeting geolocalizzato in base ai punti vendita fisici, couponing, notifiche push in store, meccaniche di click & collect, presenza di display instore, pagamenti self service, controllo sulla disponibilità dei prodotti, offerte real time personalizzate, addetti alla vendita preparati.

Il contesto – la città, le sue infrastrutture di rete, le politiche di educazione al cittadino per l’utilizzo della tecnologia, la digitalizzazione della PA –  giocherà un ruolo importante e facilitatore per l’evoluzione dei retailer tradizionali influenzando la velocità dell’introduzione di metodi di pagamento innovativi, nuove esperienze in store, potenziamento dell’utilizzo e della funzione dei dispositivi mobile. In questo quadro certamente il comune di Milano si pone come capofila ed esempio per tutto il territorio Nazionale.

Ma è comunque sul fronte dei venditori che si aspettano grandi investimenti. I filoni da tenere d’occhio in modo incrociato a quello centrale dell’innovazione instore e su cui progettare attività sono gli stessi di sempre:

  • mobile first con la possibilità di poter dialogare con il consumatore sempre e ovunque grazie allo smartphone e alla fruizione social
  • i prodotti sono sempre più Touch Point di comunicazione andando oltre la loro funzione d’utilizzo
  • dati restano al centro del percorso strategico nell’evoluzione di prodotti, servizi e processi
  • l’evoluzione della virtualità (Realtà Aumentata, Visori ottici, Realtà virtuale, etc.) accrescono le possibilità di interazione di e con il cliente. 
  • Anche la fabbrica diventa intelligente definendo meccaniche di produzione in base ai flussi delle richieste e agli storici
  • wearable modificano i comportamentinext retail netcomm commerce forum

Tra le novità su cui drizzare le antenne in prospettiva vanno sottolineati i ruoli di:

  • Internet of Things e Intelligenza Artificiale che permetteranno di automatizzare i device (basti pensare agli elettrodomestici intelligenti) e i processi di acquisto,
  • casa e auto che diventano vere piattaforme digitali renderanno la connessione del singolo utente always on,
  • accesso vocale a contenuti e informazioni che, con le sue molteplici forme, diventa un nuovo canale con ricadute su molteplici campi tecnologici e di marketing, dalla revisione della SEO alla capacità di dialogo con i vari speaker e software intelligenti (Google Assistant, Amazon Alexa, Siri, etc..)
  • logistica che sarà sempre più flessibile nelle meccaniche di consegna e ritiro delle merci. La possibilità di consegna sempre e ovunque e la robotizzazione dei magazzini definiranno nuovi standard.

Insomma, tante aree, tante possibilità ma anche tanta complessità. Di certo c’è molto da lavorare. A che punto è il vostro percorso?

future of retail