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Video e Shopping, ecco com’è cambiato l’utilizzo dello smartphone nel 2020

Video e Shopping, ecco com’è cambiato l’utilizzo dello smartphone nel 2020

Nel 2020, a livello mondiale, abbiamo trascorso il 40% di tempo in più a guardare video in streaming dalle nostre app e il 30% in più sulle app di Mobile Shopping.

L’inizio della pandemia e di molti lockdown ad essa collegati ha creato il bisogno di svago, distrazione e ha cambiato le abitudini di acquisto di molti utenti ma è stato nel terzo e nel quarto trimestre che le app di video e shopping hanno toccato l’apice del successo.

Sul fronte dei video sono state (e rimangono) YouTube, Netflix, Twitch, Prime Video, Disney+ le app più utilizzate con un picco di ore spese nel trimestre luglio – settembre.

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Qual è il carburante della Digital Trasformation?

Qual è il carburante della Digital Trasformation?

Nelle ultime settimane si è parlato tanto di investire una grande fetta dei soldi del recovery found nella digitalizzazione del nostro paese. A guardare la posizione dell’Italia nel DESI (indice dell’Unione Europea sulla digitalizzazione di economia e società dei vari stati) che vede l’Italia al 25° posto su 28 paesi la lacuna da colmare appare evidente.

Fonte: DESI 2020 – Commissione Europea

Nello specifico poi, guardando i 5 indici che compongono questa misurazione vediamo come quello che più di tutti tira indietro il nostro paese è il CAPITALE UMANO voce in cui l’Italia è addirittura ultima. Ripeto: Ultima!

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2020, l’anno del Covid… e della disinformazione.

2020, l’anno del Covid… e della disinformazione.

Per tutti il 2020 sarà l’anno del #Covid19. Per me, che per lavoro analizzo quotidianamente i Social Media e i loro contenuti, sarà anche l’anno in cui è stato possibile rilevare in maniera più evidente il livello medio di DISINFORMAZIONE degli utenti.

Infatti i due contenuti sulla pandemia che hanno registrato maggior numero di interazioni social e picco di condivisioni a livello mondiale sono legati a due NOTIZIE FALSE. Si tratta di video postati inizialmente con grandissimo successo su YouTube e poi rimossi dai moderatori dello stesso social network perchè giudicati, appunto, inaccurati o falsi dal punto di vista informativo.

Ci sono gli anti vaccinisti che sostengono che dietro il Covid ci sia una piano studiato a tavolino e chi, paladino della libertà, invita tutti a non credere ai dati e alle raccomandazioni comunicate dalle fonti ufficiali suggerendo di sentirsi liberi di affrontare la vita senza troppe limitazioni. Tesi e affermazioni piene di buchi e senza riferimenti e prove concrete ma che da molti vengono prese per buone e ricondivise senza operare quel famoso Fact Checking (verifica dei fatti) che, ormai, dovrebbero iniziare ad insegnare nelle scuole.

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