Architettura e Socialità: uno spunto per progettare attività, spazi ed eventi

In un mondo in cui è possibile acquistare beni e servizi senza uscire di casa una delle sfide più grandi è quella di creare spazi ed esperienze che riuniscano le persone in modo innovativo promuovendo la comunità e aiutando a ricostituire quei legami sociali che, a parte la virtualità dei social network, vanno scomparendo.
Esistono evidenze di un’epidemia di solitudine che colpisce i consumatori di tutto il mondo; negli Stati Uniti ad esempio, il 47% dei consumatori intervistati ha dichiarato di sentirsi solo.
Un esempio di iniziative che provano a rispondere a questo trend è il Blue Heart (in cinese “Xiao Qu”), uno spazio comune aperto a Chengdu che si presenta come una sorta di grande soggiorno condiviso tra gli abitanti di un quartiere.

Chi vive questo luogo, in cui è possibile entrare tramite apposita app, può accedere a una vasta gamma di spazi che magari mancano nella propria abitazione come: l’angolo lettura, una spaziosa cucina condivisa, uno spazio per feste o per riunioni. Il luogo offre inoltre diversi servizi tra cui la ricezione di posta e pacchi.
Un’esperienza che dovrebbe ispirare diversi settori. Dall’ immobiliare alla pubblica amministrazione, dal marketing agli eventi sono in molti gli addetti ai lavori che potrebbero (e dovrebbero) iniziare a costruire offerte e iniziative che propongano agli utenti nuove possibilità di connessione fisica e al tempo stesso una serie di servizi a valore aggiunto rispetto allo stile di vita dei moderni “inquilini urbani”.
