30 branded content sulla Banana di Cattelan

Uno si chiede “ma questa è arte?”. È già successo, capiterà ancora. Ce lo siamo domandato davanti alla scatola di fagioli Campbell di Andy Warhol, guardando l’orinatoio di Duchamp o studiando attentamente il vasetto “merda d’artista” di Piero Manzoni.
La risposta è sempre la stessa: Si. L’arte è l’atto di dare forma ad un pensiero, qualsiasi esso sia. L’arte non deve essere bellezza, non necessariamente tecnica convenzionale, non può essere ridotta o esaurita con una spiegazione verbale poiché linguaggio essa stessa, da sola.
L’arte è emozione, creatività, espressione ma quel che mi colpisce di più, l’opera d’arte è materia viva, mutevole in base al contesto storico, a quello sociale, alle reazioni e alle interazioni con media, massa, artisti e persino brand.

La banana di Cattelan appesa ad un muro con dello scotch può essere arte dunque. E questa volta è un’affermazione. Diventa poi arte di massa nel momento in cui un altro artista la disfa, anzi, la mangia e tutti i media ne parlano. Diventa arte di massa e social nel momento in cui centinaia di marchi e attività commerciali di ogni dimensione ne prendono in prestito l’iconografia per raccontarsi.
Ecco 30 branded content che declinano in diversi settori l’opera d’arte da 120 mila dollari: da Peugeot a Lidl passando per Vasco Rossi, McDonalds, Durex e l’ormai immancabile Taffo.