3 Best Practice Video da cui imparare qualcosa per il 2019

A seguito di un’analisi focalizzata sui post pubblicati su Facebook nel 2018 da 40 top brand a livello mondiale ecco 3 best practice di contenuti video con un numero record di visualizzazioni ma sopratutto di condivisioni, uno dei parametri più rilevanti per valutare l’efficacia di un post.
Iniziamo con REDBULL, il brand più celebre per la sua capacità di produzione e broadcasting di contenuti. Non per caso sono anni che nella top 10 dei post più interattivi finiscono sempre contenuti di questo marchio. In linea con la sponsorizzazione di diversi sport estremi ed adrenalinici ecco il post con maggiore viralità dell’anno. 58 milioni e 600 mila views e 1,2 milioni di condivisioni. Cosa imparare? Se individuate qualcuno che incarna i valori del vostro brand ed è in grado di realizzare qualcosa di inimitabile sponsorizzatelo e raccontate le sue performance. Il risultato è assicurato.
Diverso per stile ma non tanto distante per approccio il video LEGO che racconta l’opera creativa ed ingegneristica che ha portato alla riproduzione di una vera Bugatti utilizzando solo i mattoncini del celebre brand danese. 5,4 milioni di visualizzazioni e quasi 80 mila condivisioni per passare la lezione che “le dimensioni contano” e a volte l’effetto wow è semplicemente generato da qualcosa di più grande rispetto agli standard.
Il terzo video è di GOOGLE ed è stato pubblicato prima di Natale. Qui gli standard della viralità si sprecano: scelta del periodo in cui c’è maggiore predisposizione all’emozione, storytelling che evoca, attraverso la parodia, il ricordo di un grande classico cinematografico trasmesso da sempre in quel periodo, rievocazione dello stesso “riesumando” e riabilitando un attore scomparso da anni dalla ribalta per cui in grado di destare grande curiosità. Infine, ciliegina sulla torta il “what if” con il confronto tra com’era ieri e come sarebbe stato oggi. Ecco come nascono i 28 milioni di visualizzazioni e il mezzo milione di share di “mamma ho perso l’aereo Google Assistant release”.
Lo so, a questo punto penserete che non avete abbastanza soldi per pagare un pazzo forsennato che si butta giù in bici per dirupi o per costruire una riproduzione scala 1:1 di un’automobile né, tantomeno, per ingaggiare Macaulay Culkin. Vero, certamente in tutti e 3 i casi è il budget disponibile a fare la differenza in termini di output dato in pasto agli utenti ma, d’altra parte non è nemmeno a numeri così stratosferici che ambisce la vostra strategia social e se vi “accontentate” di visualizzazioni e interazioni con uno o due zeri in meno forse l’investimento è nelle vostre corde e da oggi avete anche 3 ispirazioni in più.