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Le 5 Canzoni di Natale più cercate online in Italia

Le 5 Canzoni di Natale più cercate online in Italia

Premessa: io odio, profondamente, la soundtrack natalizia. Hai presente quella playlist composta da 20 canzoni, sempre le stesse, avviata in loop attorno all’8 dicembre e trasmessa in filodiffusione per le vie del centro di ogni città e paese fino al 26 del mese? Ecco, quella roba lì.

Non sono il solo eh, e oltre a me e al Grinch, ho ragionevole certezza che anche qualcun altro dopo un po’ non ne possa più di tormentoni vari. Tuttavia il Natale, si sa, rende tutti più buoni e da malato di Marketing Digitale piuttosto che limitarmi a detestare un fenomeno cerco di capirne qualcosa di più. Ecco la ragione di questo post.

Ho provato infatti ad analizzare le ricerche online degli utenti italiani connesse ai titoli delle più famose Canzoni Natalizie ed ecco la TOP 5 e l’andamento delle ricerche nei 30 giorni prima del Natale.

  1. Jiigle Bells – James Lord Pierpont (1857)
  2. All I Want for Christmas Is You – Mariah Carey (1994)
  3. Last Christmas – Wham! (1986)
  4. Tu scendi dalle Stelle – Alfonfo Maria de’ Liguori e Giuseppe di Bianco (1754)
  5. Happy Xmas (War Is Over) – John Lennon (1972)

La penisola non è tutta uguale però e, anche se Jingle Bells domina incontrastata la chart musicale nazionale e regna sovrana in Abruzzo, Basilicata, Umbria e Sardegna c’è una regione che si ribella al conformismo ?, la Valle D’Aosta, dove gli Wham! e la loro Last Christmas, tra una sciata e l’altra, sembrano la colonna sonora irrinunciabile più di tutte le altre. Questa piccola difformità alla regola pone l’attenzione alla distribuzione delle ricerche dei vari pezzi regione per regione e mostra come è più facile trovare regioni del Nord tra quelle in cui si ascoltano i pezzi più recenti (recenti si fa per dire, quelli del ‘900) e regioni del Sud nei pezzi classici. Ad esempio il picco di ricerche della settecentesca “Tu scendi dalle stelle” si registra al Sud in: Molise, Calabria, Sicilia e Puglia mentre l’appena 24enne pezzo della Carey trionfa in Valle D’Aosta e Liguria. Anche questo, in fondo è un modo, o se preferite una controprova, che mostra quali siano le regioni più legate alla tradizione e quali quelli in cui anche al Natale, ogni tanto, è concesso un minimo di restyling.

BUONE FESTE A TUTTI!!

Vins

p.s.: tra tutti i pezzi scelgo almeno quello con il senso più bello.

Mobile Device, i migliori brand e contenuti del 2018 su Facebook

Quando si parla di dispositivi Mobile – smartphone, tablet, smartwatch – è indubbio che a contendersi le principali quote di mercato a livello mondiale siano due soli brand: Samsung e Apple con quasi il 60% delle vendite totali. In Italia, oltre a questi l’outsider Huawei da qualche anno ha messo fuori la testa dal gruppone di inseguitori giocandosela alla pari con i leader. Gli altri invece sono tutti sotto il 4% di market share.

Per capire meglio la spaccatura di cui parliamo è sufficiente guardare il grafico di seguito (fonte statcounter).

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Quando dall’analisi delle vendite si passa all’analisi delle attività di Social Media Marketing la situazione cambia leggermente. Focalizzando infatti l’attenzione sulle pagine Facebook Italiane dei principali brand vediamo certamente un primato confermato, quello di Samsung*, seguito poi da una grande assenza e qualche sorpresa. L’assenza, ovviamente, è quella di Apple che ha deciso da sempre di non regionalizzare la sua attività social con una pagina Facebook Italiana. Le sorprese invece riguardano anzitutto il secondo gradino del podio per numero di interazioni registrate nel 2018 occupato da Xiaomi, brand che ricopre il 2,8% di quote di mercato ma che si dà un gran da fare online e poi l’emergere di altri marchi nati nell’ultimo decennio come Wiko e Oneplus e capaci di fare concorrenza a storici colossi per awareness come Sony Mobile e LG.  

 

mobile-device-brand-total-interactions-2018-italy-facebook

Passando dai dati macro ad un focus sui contenuti vale la pena segnalare sicuramente alcuni dei post che durante il 2018 hanno fatto registrare il maggior numero di reaction, share e commenti.

Anche se quasi tutti i primi posti sono occupati da contenuti pubblicati da Samsung il gradino più alto del podio di questa classifica è di Huawei con un contenuto video a favore del WWF e delle Balene. Quasi 2 milioni e mezzo di visualizzazioni e 40 mila interazioni.

Sempre legato alla CSR e alle iniziative di stampo sociale il secondo post con più interazioni, anche questo un video, ma questa volta di Samsung. Qui si parla di un APP pensata per gli accrescere l’autonomia degli autistici in uno specifico contesto professionale. Un milione di views e quasi 25 mila interazioni.

Non tanto differente da quelli già visti il terzo contenuto più gradito dagli utenti tra quelli legati alla promozione di dispositivi mobile (ricordiamo che alcuni brand come Samsung o LG promuovono sulla loro pagina anche altri dispositivi come ad esempio i Televisori o Frigoriferi). Questa volta protagonista è la filosofia del brand raccontata attraverso dispositivi come lo smartphone e il visore ottico a simboleggiare la presenza di Samsung a supporto delle sfide di ogni giorno.

Guardando questi post possiamo affermare che gli ingredienti per raccontare il settore siano l’emozione e il format video e, almeno in questo secondo caso, le statistiche sembrano avvalere la tesi.

Sono infatti proprio i video i contenuti con le migliori performance del settore.mobile-brand-fb-best-format

Per quanto riguarda invece i topic è importante si saper emozionare ma anche saper contestualizzare più concretamente l’utilizzo della tecnologia promossa gioca un ruolo importante. Ecco un esempio:

Molto interessante la collaborazione di Huawei con la web star conosciuta come Pinna le cui “massime” diventano temi per il proprio cellulare e il cui post promozionale raccoglie quasi 14 mila interazioni.

huawei pinna influencer app quote

Scorrendo la classifica dei top post scopriamo e segnaliamo infine anche il live streaming che presenta in italia Xiaomi. Un format che quasi mai guadagna i primi posti per numero di interazioni ma che questa volta si fa notare mettendo subito in chiaro le intenzioni importanti di questo brand nel nostro paese, almeno a livello marketing.

Cosa succederà nel 2018? Quali elementi influenzeranno di più gli utenti invogliandoli ad interagire con i marchi del settore: Innovazioni tecnologiche, storytelling, how to, iniziative sociali, collaborazione con gli influencer? Staremo a vedere.

 

 

*Il totale delle interazioni della pagina Samsung comprendono anche post su altri dispositivi non annoverabili come Mobile. 

?Gli Emojis aiutano ad aumentare il coinvolgimento social. Si, ma quali? ?

?Gli Emojis aiutano ad aumentare il coinvolgimento social. Si, ma quali? ?

Ormai è assodato nel mondo del Social Media Marketing che utilizzare gli Emoji porti ad aumentare l’engagement degli utenti. Basta aver sentito anche solo accennare a qualcuno questo concetto per assistere a pletore di community manager (e clienti) ossessionati dall’utilizzo di smile, saette, orologi frutta e animali di vario tipo in qualunque post.

Non vi dò torto, in un momento storico in cui le interazioni medie di qualsiasi brand stanno calando è naturale tentarle tutte per strappare un like o un clic in più. In parte il trick dell’emoji è anche corretto, a quanto pare i dati confermano che mediamente un post che ne contiene uno o più ottiene più interazioni di un post con solo testo. Tuttavia se si vuole essere davvero efficaci occorre padroneggiare bene questa che a tutti gli effetti è una nuova lingua, nata in Chat ed estesasi ormai a tutti i frangenti della comunicazione digitale e non, dai social network alle mail passando per post di blog fino ad arrivare a spot TV o manifesti.

A questo scopo condivido i dati di un’analisi effettuata da Hubspot su oltre 19 Milioni di post pubblicati attraverso la propria piattaforma su diversi social network.

3 le classifiche utili.

Top 10 Emoji per utilizzo

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La prima riguarda gli Emoji più utilizzati dai community manager. In questo caso vediamo al primo e al secondo posto la mano che indica a destra o verso il basso quasi sempre utilizzata per dare rilevanza alla presenza di un link da cliccare. Influenza i clic? A quanto pare poco. Interessante constatare l’elevato utilizzo di espressioni ammiccanti o pensierose capaci di conferire al post un tono di voce specifico rafforzandone l’intenzione.

 

Top 10 Emoji in grado di incrementare l’Engagement

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Il secondo gruppo di Emoji analizzati riguarda quelli in grado di influire sull’interazione degli utenti (like, share, commenti). Nessuno dei primi è una faccina (gli emoji inizialmente erano solo quello) e Hubspot associa questo alla possibilità di valutare l’utilizzo di icone più originali e inaspettate per attirare l’attenzione.
Non saprei identificare il motivo per cui al primo posto della classifica c’è questa immagine ? o perché al secondo ci sono le ciliegie mentre più semplice spiegare con “l’amore è il motore del mondo social” la presenza di cuori di vario tipo nella seconda parte della top 10. Interessante notare anche la presenza di faccine con espressioni malinconiche che probabilmente attirano l’attenzione dando un senso di urgenza legata alla negatività comunicata.

 

Top 10 Emoji in grado di incrementare il tasso di Click

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La terza classificata riguarda le Emoji in grado di incrementare il CTR ovvero il rapporto tra utenti raggiunti e clic generati. Alcune di queste possono essere utilizzate anche per aumentare il tasso di apertura se inserite come oggetto delle mail. Al primo post una delle mie preferite, la piovra. Ogni volta che la vedo mi viene voglia di un piatto di polipo con olio e prezzemolo o un crudo di seppioline. Detto ciò ribadisco in maniera ancora più forte quanto detto precedentemente sul fattore originalità. Come vedete nessuna dei 10 simboli in classifica contiene una faccina e nessuno, a parte il dito verso il basso, è presente tra quelli più utilizzati (vedi prima classifica).

Sintetizzando si potrebbe dire: usate gli Emoji per dare senso ma anche in maniera bizzarra e casuale per aggiungere un aurea di curiosità attorno al messaggio di testo. Ricordate però che, assodato che servano ad attirare l’attenzione sul post, sarà poi anche e soprattuto il testo scritto a fare la differenza in termini di finalizzazione delle interazioni. Dunque “andate e postate” spargendo emoji nel vostro piano editoriale ma, ve ne prego, fatelo con un minimo di contegno e moderazione e non dimenticate di scrivere per bene.


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